L’istituzione della diocesi di Bobbio nel 1014 e la conseguente edificazione del complesso episcopale si inseriscono in un quadro di sviluppo dell’abitato venutosi a formare, sin dall’alto medioevo, intorno al monastero, fondato agli inizi del VII secolo, su iniziativa congiunta di san Colombano e del sovrano longobardo Agilulfo. Al momento non si dispone di attestazioni archeologiche pertinenti alle prime fasi dell’insediamento, mentre le fonti scritte lasciano soltanto intravvedere l’articolazione di un tessuto abitativo in via di progressiva strutturazione, sempre fortemente legato al cenobio e quindi organizzato in un castrum, menzionato agli inizi dell’XI secolo. La documentazione basso medievale, più abbondante, permette di ricostruire in termini più puntuali la configurazione del centro, di cui si percepisce l’espansione nel tempo oltre l’originario impianto fortificato e al quale, tuttavia, non pare associabile una reale dimensione urbana, anche soltanto sotto il profilo demografico. Entro tale contesto, lo sviluppo del complesso episcopale – che individua nella cattedrale, nel nucleo canonicale così come nel palazzo vescovile le sue componenti principali, e le cui origini sono forse da ricercare nella plebs creata dal monastero a servizio della popolazione laica aggregatasi intorno a esso – è alla base di una nuova riorganizzazione urbanistica, apprezzabile in prospettiva diacronica, che individua nel polo vescovile un incisivo fattore di attrazione di funzioni, non solo religiose (ma anche commerciali, residenziali e politico-amministrative), capace di incidere sull’assetto di ampi comparti dell’insediamento.

Il nucleo episcopale e il tessuto insediato di Bobbio in età medievale: dinamiche di un rapporto complesso

DESTEFANIS, ELEONORA
2015-01-01

Abstract

L’istituzione della diocesi di Bobbio nel 1014 e la conseguente edificazione del complesso episcopale si inseriscono in un quadro di sviluppo dell’abitato venutosi a formare, sin dall’alto medioevo, intorno al monastero, fondato agli inizi del VII secolo, su iniziativa congiunta di san Colombano e del sovrano longobardo Agilulfo. Al momento non si dispone di attestazioni archeologiche pertinenti alle prime fasi dell’insediamento, mentre le fonti scritte lasciano soltanto intravvedere l’articolazione di un tessuto abitativo in via di progressiva strutturazione, sempre fortemente legato al cenobio e quindi organizzato in un castrum, menzionato agli inizi dell’XI secolo. La documentazione basso medievale, più abbondante, permette di ricostruire in termini più puntuali la configurazione del centro, di cui si percepisce l’espansione nel tempo oltre l’originario impianto fortificato e al quale, tuttavia, non pare associabile una reale dimensione urbana, anche soltanto sotto il profilo demografico. Entro tale contesto, lo sviluppo del complesso episcopale – che individua nella cattedrale, nel nucleo canonicale così come nel palazzo vescovile le sue componenti principali, e le cui origini sono forse da ricercare nella plebs creata dal monastero a servizio della popolazione laica aggregatasi intorno a esso – è alla base di una nuova riorganizzazione urbanistica, apprezzabile in prospettiva diacronica, che individua nel polo vescovile un incisivo fattore di attrazione di funzioni, non solo religiose (ma anche commerciali, residenziali e politico-amministrative), capace di incidere sull’assetto di ampi comparti dell’insediamento.
2015
978-88-6655-855-2
978-88-6655-856-9
978-88-6655-857-6
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