Riflettendo sin dagli anni venti sulle multiformi relazioni fra autore ed eroe, equivalenti delle intricate dinamiche etiche ed estetiche in azione fra io e altro, Michail Bachtin si sofferma sull’«aspetto esteriore come insieme di tutti i momenti espressivi, parlanti del corpo umano». A guidare l’analisi fenomenologica è la domanda: «come viviamo il nostro aspetto esteriore e come viviamo tale aspetto esteriore nell’altro? Su quale piano dell’esperienza vissuta si situa il suo valore estetico?» L'io davanti allo specchio è oggetto di una minuziosa analisi fenomenologica che conferma l'impossibilità di un'intuizione solipsistica del sé e dunque la necessaria istituzione di distanza fra io e altro, e fra autore ed eroe, la collocazione «transgrediente» del primo rispetto al secondo in quanto principio fondamentale dell’«architettonica» del mondo degli atti prima ancora che dell’evento estetico, laddove le leggi di quest’ultimo sono isomorfe a quelle del primo. Obiettivi polemici diretti sono qui innanzi tutto i rappresentanti dell’«estetica espressiva», e nella fattispecie i teorici dell’empatia (Einfühlung), identificati nei nomi di Friedrich Theodor Vischer, Hermann Lotze, Hermann Siebeck, Robert Vischer, Johannes Volkelt, Wilhelm Wundt, Theodor Lipps, Karl Theodor Groos. L'etica e estetica bachtiniane della prima persona trovano altresì materiali importanti nel genere della confessione e nelle varie declinazioni della parola autobiografica, di cui si dà conto nel presente contributo non senza riferimenti a Agostino, Rousseau, Sartre e Starobinski.

L'io altrui allo specchio: estetica della prima persona nel pensiero di Michail Bachtin e dintorni

SINI, Stefania Irene
2016-01-01

Abstract

Riflettendo sin dagli anni venti sulle multiformi relazioni fra autore ed eroe, equivalenti delle intricate dinamiche etiche ed estetiche in azione fra io e altro, Michail Bachtin si sofferma sull’«aspetto esteriore come insieme di tutti i momenti espressivi, parlanti del corpo umano». A guidare l’analisi fenomenologica è la domanda: «come viviamo il nostro aspetto esteriore e come viviamo tale aspetto esteriore nell’altro? Su quale piano dell’esperienza vissuta si situa il suo valore estetico?» L'io davanti allo specchio è oggetto di una minuziosa analisi fenomenologica che conferma l'impossibilità di un'intuizione solipsistica del sé e dunque la necessaria istituzione di distanza fra io e altro, e fra autore ed eroe, la collocazione «transgrediente» del primo rispetto al secondo in quanto principio fondamentale dell’«architettonica» del mondo degli atti prima ancora che dell’evento estetico, laddove le leggi di quest’ultimo sono isomorfe a quelle del primo. Obiettivi polemici diretti sono qui innanzi tutto i rappresentanti dell’«estetica espressiva», e nella fattispecie i teorici dell’empatia (Einfühlung), identificati nei nomi di Friedrich Theodor Vischer, Hermann Lotze, Hermann Siebeck, Robert Vischer, Johannes Volkelt, Wilhelm Wundt, Theodor Lipps, Karl Theodor Groos. L'etica e estetica bachtiniane della prima persona trovano altresì materiali importanti nel genere della confessione e nelle varie declinazioni della parola autobiografica, di cui si dà conto nel presente contributo non senza riferimenti a Agostino, Rousseau, Sartre e Starobinski.
2016
978-88-6274-652-6
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Stefania Sini L'io altrui allo specchio.pdf

file disponibile agli utenti autorizzati

Tipologia: Documento in Post-print
Licenza: DRM non definito
Dimensione 1.42 MB
Formato Adobe PDF
1.42 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11579/74964
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact