Il progetto di ricerca denominato “Atlante delle Feste Popolari del Piemonte” (AFPP) ha lo scopo di rilevare e di documentare criticamente la presenza delle feste sul territorio del Piemonte. La regione, a partire dagli anni Settanta del Novecento, ha assistito a una ripresa costante del tempo rituale tradizionale. Una ripresa che si è fatta sempre più vigorosa al trascorrere del millennio. La festa rinasce, si rifunzionalizza, si risemantizza a partire dalle aree rurali per poi interessare più recentemente anche le aree metropolitane. Recuperare tratti, elementi materiali e immateriali, della tradizione è una pratica che si è andata sempre più rafforzando nella società complessa di questi ultimi decenni. L’uomo contemporaneo ritrova un orizzonte di senso, riannoda il filo interrotto con il recente passato e rivive, almeno per la durata di una festa, gli spazi e i tempi della tradizione: un modo per sperimentare relazioni affettive e comunitarie qualitative, necessità che aumenta in funzione dei rapporti strumentali che caratterizzano e pervadono il vivere post-moderno. Di fronte a questa sorprendente e inattesa rinascita della tradizione di cui abbiamo verificato l’importanza, occorre provvedere al riconoscimento della pratica festiva, alla raccolta delle informazioni, alla catalogazione e a una re-distribuzione critica dei dati di cultura popolare. A partire dalle brevi considerazioni esposte è stato progettato e realizzato un articolato database multimediale disponibile in rete (www.atlantefestepiemonte.it), opportunamente dimensionato sulle esigenze della ricerca, che ospita contenuti etnografici inerenti le feste e le cerimonie attive e non più attive, queste ultime ancora presenti nella memoria degli anziani e nelle fonti secondarie che rinviano al ciclo annuale e al ciclo della vita. Ad oggi l’archivio presenta oltre 2650 feste. Il database progettato ha una struttura complessa ma nel contempo leggera e agile che fonda la sua ragione strategica nel non essere una scheda che ha la presunzione di contenere l’universo di un bene immateriale, la festa, per molti versi intraducibile e sfuggente ai furori della formalizzazione ad oltranza. Una struttura d’archivio che da un lato presenta un numero contenuto di variabili destinate a ospitare narrazioni testuali mentre dall’altro offre un elevato numero di campi informativi deputati ad accogliere contenuti multimediali. All’origine della ricerca AFPP vi è dunque una scelta progettuale, per molti aspetti innovativa, che consiste nel privilegiare la dimensione visiva e sonora rispetto a quella testuale descrittiva. Per comprendere le ragioni di questo modello di lavoro occorre considerare che nell’archivio AFPP non vengono inserite solo le feste e cerimonie molto conosciute e studiate di cui si dispone di una vasta documentazione a stampa ma, il più delle volte, si generano schede a partire da disparate e scarse informazioni: una breve descrizione testuale, un’immagine o una breve sequenza filmica, frammenti informativi che rinviano e danno conto di eventi folklorici ormai caduti nell’oblio. In estrema sintesi lo scopo fondamentale dell’Atlante è di permettere, da un lato, un’analitica ricostruzione del complesso sistema cerimoniale e festivo della regione e, dall’altro, un pronto e critico recupero delle informazioni archiviate. Il risultato di questo lavoro costituisce un’indispensabile e affascinante lettura antropologica del territorio e permette anche di riscrivere alcuni tratti sostanziali dei saperi etnografici del Piemonte. L’Atlante, inoltre, grazie alla georeferenziazione delle feste e delle cerimonie, consente la restituzione cartografica delle informazioni e la lettura critica su più livelli dei dati territoriali (Porporato, 2007; Grimaldi, Porporato, 2009).

Atlante delle Feste Popolari del Piemonte

PORPORATO, Davide;GRIMALDI, Piercarlo
2008-01-01

Abstract

Il progetto di ricerca denominato “Atlante delle Feste Popolari del Piemonte” (AFPP) ha lo scopo di rilevare e di documentare criticamente la presenza delle feste sul territorio del Piemonte. La regione, a partire dagli anni Settanta del Novecento, ha assistito a una ripresa costante del tempo rituale tradizionale. Una ripresa che si è fatta sempre più vigorosa al trascorrere del millennio. La festa rinasce, si rifunzionalizza, si risemantizza a partire dalle aree rurali per poi interessare più recentemente anche le aree metropolitane. Recuperare tratti, elementi materiali e immateriali, della tradizione è una pratica che si è andata sempre più rafforzando nella società complessa di questi ultimi decenni. L’uomo contemporaneo ritrova un orizzonte di senso, riannoda il filo interrotto con il recente passato e rivive, almeno per la durata di una festa, gli spazi e i tempi della tradizione: un modo per sperimentare relazioni affettive e comunitarie qualitative, necessità che aumenta in funzione dei rapporti strumentali che caratterizzano e pervadono il vivere post-moderno. Di fronte a questa sorprendente e inattesa rinascita della tradizione di cui abbiamo verificato l’importanza, occorre provvedere al riconoscimento della pratica festiva, alla raccolta delle informazioni, alla catalogazione e a una re-distribuzione critica dei dati di cultura popolare. A partire dalle brevi considerazioni esposte è stato progettato e realizzato un articolato database multimediale disponibile in rete (www.atlantefestepiemonte.it), opportunamente dimensionato sulle esigenze della ricerca, che ospita contenuti etnografici inerenti le feste e le cerimonie attive e non più attive, queste ultime ancora presenti nella memoria degli anziani e nelle fonti secondarie che rinviano al ciclo annuale e al ciclo della vita. Ad oggi l’archivio presenta oltre 2650 feste. Il database progettato ha una struttura complessa ma nel contempo leggera e agile che fonda la sua ragione strategica nel non essere una scheda che ha la presunzione di contenere l’universo di un bene immateriale, la festa, per molti versi intraducibile e sfuggente ai furori della formalizzazione ad oltranza. Una struttura d’archivio che da un lato presenta un numero contenuto di variabili destinate a ospitare narrazioni testuali mentre dall’altro offre un elevato numero di campi informativi deputati ad accogliere contenuti multimediali. All’origine della ricerca AFPP vi è dunque una scelta progettuale, per molti aspetti innovativa, che consiste nel privilegiare la dimensione visiva e sonora rispetto a quella testuale descrittiva. Per comprendere le ragioni di questo modello di lavoro occorre considerare che nell’archivio AFPP non vengono inserite solo le feste e cerimonie molto conosciute e studiate di cui si dispone di una vasta documentazione a stampa ma, il più delle volte, si generano schede a partire da disparate e scarse informazioni: una breve descrizione testuale, un’immagine o una breve sequenza filmica, frammenti informativi che rinviano e danno conto di eventi folklorici ormai caduti nell’oblio. In estrema sintesi lo scopo fondamentale dell’Atlante è di permettere, da un lato, un’analitica ricostruzione del complesso sistema cerimoniale e festivo della regione e, dall’altro, un pronto e critico recupero delle informazioni archiviate. Il risultato di questo lavoro costituisce un’indispensabile e affascinante lettura antropologica del territorio e permette anche di riscrivere alcuni tratti sostanziali dei saperi etnografici del Piemonte. L’Atlante, inoltre, grazie alla georeferenziazione delle feste e delle cerimonie, consente la restituzione cartografica delle informazioni e la lettura critica su più livelli dei dati territoriali (Porporato, 2007; Grimaldi, Porporato, 2009).
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