In questo lavoro ho raccolto alcune riflessioni sull’uso dell’anglismo green ‘(letteralmente) verde’ nella comunicazione che possiamo definire ‘ecologica’ (che ha a che fare, cioè, con temi legati alla salvaguardia dell’ambiente e alla crisi climatica), ispiratemi da un recente fatto di cronaca. Analizzerò come la notizia relativa all’assoluzione dall’accusa di greenwashing mossa all’azienda italiana Eni è stata commentata dall’azienda stessa e riportata da diversi siti di informazione online. Quindi, attraverso tale analisi, formulerò alcune considerazioni sulla portata retorica di green e sulla sua (in)traducibilità. Questo contributo conferma, allineandosi ad altri lavori sul tema, come l’indagine ecolinguistica degli aspetti comunicativi della questione ambientale e climatica possa svelare meccanismi retorici di persuasione ingannevole sul consumatore, ma, viceversa, come possa anche contribuire a costruire pratiche linguistiche consapevoli, non opache, ed efficaci, in cui non si lasci semplicemente a un aggettivo qualificativo, sia esso verde o green, formato con eco- o bio-, il compito arduo di descrivere invece che semplicemente nominare.

La lingua dell’ecologia è sempre più green

Maria Napoli
2024-01-01

Abstract

In questo lavoro ho raccolto alcune riflessioni sull’uso dell’anglismo green ‘(letteralmente) verde’ nella comunicazione che possiamo definire ‘ecologica’ (che ha a che fare, cioè, con temi legati alla salvaguardia dell’ambiente e alla crisi climatica), ispiratemi da un recente fatto di cronaca. Analizzerò come la notizia relativa all’assoluzione dall’accusa di greenwashing mossa all’azienda italiana Eni è stata commentata dall’azienda stessa e riportata da diversi siti di informazione online. Quindi, attraverso tale analisi, formulerò alcune considerazioni sulla portata retorica di green e sulla sua (in)traducibilità. Questo contributo conferma, allineandosi ad altri lavori sul tema, come l’indagine ecolinguistica degli aspetti comunicativi della questione ambientale e climatica possa svelare meccanismi retorici di persuasione ingannevole sul consumatore, ma, viceversa, come possa anche contribuire a costruire pratiche linguistiche consapevoli, non opache, ed efficaci, in cui non si lasci semplicemente a un aggettivo qualificativo, sia esso verde o green, formato con eco- o bio-, il compito arduo di descrivere invece che semplicemente nominare.
2024
978-88-3613-497-7
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