Il rapporto tra turismo e tecnologia pone alla geografia una serie di questioni che, interpretate sotto la lente delle narrazioni – qui da intendersi non solo come prodotto, ma anche come processo – si configurano come vere e proprie traiettorie tematiche che meritano cogenti approfondimenti analitici, anche alla luce del radicamento di orientamenti funzionali alla transizione sostenibile del turismo (Grin et al. 2010) tanto nelle agende politiche quanto nelle strategie di mercato. In primis, il ruolo sempre più rilevante delle tecnologie digitali nella governance e nella pianificazione determina una narrazione peculiare del turismo laddove il paradigma della smartness diviene centrale nell’ambito della programmazione e gestione di una destinazione turistica. In tale narrazione, le tecnologie digitali assumono un ruolo centrale funzionale alla mitigazione degli impatti derivanti dall’eccessiva pressione turistica, oltre che al rafforzamento del sistema di offerta attraverso l’efficientamento dei servizi e il raggiungimento di una gamma variegata di target. In secondo luogo, la transizione sostenibile del turismo ha comportato un’evoluzione dell’esperienza turistica in tutte le sue fasi, evidenziando l’emergere di nuove sensibilità e spinte, anche tecnologiche, che hanno generato narrazioni turistiche “altre”, anche ad opera degli stessi “turisti‐protagonisti”. In questo quadro, la narrazione diviene un percorso sistemico e di co-creazione delle esperienze, che consentono di coinvolgere a livello fisico, emozionale, spirituale, sociale e intellettuale chi ne prende parte. Questo anche e soprattutto attraverso la crescente pervasività delle piattaforme digitali, che, come osservano Romano et al. (2023) fungono da veri e propri intermediari tra lo spazio dei flussi (dei dati generati dagli utenti) e lo spazio dei luoghi. Pertanto, gli strumenti digitali tendono a configurarsi piuttosto quali veri e propri attanti (Kitchin et al. 2016) in grado di determinare modalità e obiettivi del processo narrativo, con evidenti ricadute sull’indirizzo programmatico della destinazione turistica in termini di strutturazione delle filiere e dei prodotti turistici, nonché di attrazione dei flussi, fino a determinare le traiettorie dell’esperienza turistica, dalla fase di pianificazione a quella della rielaborazione del vissuto.

Turismo e tecnologia. Molteplici narrazioni, dallo smart tourism all'esperienzialità creativa

Stefania Cerutti;Fabio Pollice
2023-01-01

Abstract

Il rapporto tra turismo e tecnologia pone alla geografia una serie di questioni che, interpretate sotto la lente delle narrazioni – qui da intendersi non solo come prodotto, ma anche come processo – si configurano come vere e proprie traiettorie tematiche che meritano cogenti approfondimenti analitici, anche alla luce del radicamento di orientamenti funzionali alla transizione sostenibile del turismo (Grin et al. 2010) tanto nelle agende politiche quanto nelle strategie di mercato. In primis, il ruolo sempre più rilevante delle tecnologie digitali nella governance e nella pianificazione determina una narrazione peculiare del turismo laddove il paradigma della smartness diviene centrale nell’ambito della programmazione e gestione di una destinazione turistica. In tale narrazione, le tecnologie digitali assumono un ruolo centrale funzionale alla mitigazione degli impatti derivanti dall’eccessiva pressione turistica, oltre che al rafforzamento del sistema di offerta attraverso l’efficientamento dei servizi e il raggiungimento di una gamma variegata di target. In secondo luogo, la transizione sostenibile del turismo ha comportato un’evoluzione dell’esperienza turistica in tutte le sue fasi, evidenziando l’emergere di nuove sensibilità e spinte, anche tecnologiche, che hanno generato narrazioni turistiche “altre”, anche ad opera degli stessi “turisti‐protagonisti”. In questo quadro, la narrazione diviene un percorso sistemico e di co-creazione delle esperienze, che consentono di coinvolgere a livello fisico, emozionale, spirituale, sociale e intellettuale chi ne prende parte. Questo anche e soprattutto attraverso la crescente pervasività delle piattaforme digitali, che, come osservano Romano et al. (2023) fungono da veri e propri intermediari tra lo spazio dei flussi (dei dati generati dagli utenti) e lo spazio dei luoghi. Pertanto, gli strumenti digitali tendono a configurarsi piuttosto quali veri e propri attanti (Kitchin et al. 2016) in grado di determinare modalità e obiettivi del processo narrativo, con evidenti ricadute sull’indirizzo programmatico della destinazione turistica in termini di strutturazione delle filiere e dei prodotti turistici, nonché di attrazione dei flussi, fino a determinare le traiettorie dell’esperienza turistica, dalla fase di pianificazione a quella della rielaborazione del vissuto.
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