In contributo, redatto nell’ambito del PRIN 2010-2011 “Eguaglianza nei diritti fondamentali nella crisi dello Stato e delle finanze pubbliche: una proposta per il modello di coesione sociale con specifico riguardo alla liberalizzazione e regolazione dei trasporti”, evidenzia, con approccio innovativo, come, in tema di regolamentazione dei trasporti e sostenibilità ambientale, la leva fiscale riveste un ruolo fondamentale, sia nell’ambito normativo europeo che nel contesto italiano. In specie, sia il legislatore unionale che quello italiano, in maniera indubbiamente virtuosa, mirano sempre più ad incentivare o disincentivare il mantenimento, da parte dei contribuenti, di determinati comportamenti in ragione dell’impatto ambientale ad essi associato, mediante l’imposizione di tributi. In effetti, le esigenze ambientali appaiono adeguatamente contemperate in diverse forme di prelievo tributario, quali, segnatamente, le accise sui carburanti e sugli oli lubrificanti, le tasse automobilistiche e l’imposta sulle emissioni sonore degli aeromobili. Tali forme di prelievo coattivo vengono tuttavia a comporre un quadro estremamente frammentato. Il contributo sottolinea come sinora la tematica della regolamentazione dei trasporti attraverso la leva fiscale è stata affrontata più nell’ottica economicistica di assicurare una copertura finanziaria ai costi associati alle esternalità negative presenti nel settore piuttosto che operare una sistematizzazione giuridica delle finalità e dei principi sottesi all’imposizione di tali tributi. E' quindi auspicata una maggiore coordinazione in questo campo, a livello interno e ancor più internazionale, in quanto le dinamiche legate al fenomeno impositivo descritto vivono evidentemente in una dimensione “globale” che, quindi, richiede risposte e rimedi di pari livello.
Definizione e assetto dei tributi ambientali in Italia
ballancin
2017-01-01
Abstract
In contributo, redatto nell’ambito del PRIN 2010-2011 “Eguaglianza nei diritti fondamentali nella crisi dello Stato e delle finanze pubbliche: una proposta per il modello di coesione sociale con specifico riguardo alla liberalizzazione e regolazione dei trasporti”, evidenzia, con approccio innovativo, come, in tema di regolamentazione dei trasporti e sostenibilità ambientale, la leva fiscale riveste un ruolo fondamentale, sia nell’ambito normativo europeo che nel contesto italiano. In specie, sia il legislatore unionale che quello italiano, in maniera indubbiamente virtuosa, mirano sempre più ad incentivare o disincentivare il mantenimento, da parte dei contribuenti, di determinati comportamenti in ragione dell’impatto ambientale ad essi associato, mediante l’imposizione di tributi. In effetti, le esigenze ambientali appaiono adeguatamente contemperate in diverse forme di prelievo tributario, quali, segnatamente, le accise sui carburanti e sugli oli lubrificanti, le tasse automobilistiche e l’imposta sulle emissioni sonore degli aeromobili. Tali forme di prelievo coattivo vengono tuttavia a comporre un quadro estremamente frammentato. Il contributo sottolinea come sinora la tematica della regolamentazione dei trasporti attraverso la leva fiscale è stata affrontata più nell’ottica economicistica di assicurare una copertura finanziaria ai costi associati alle esternalità negative presenti nel settore piuttosto che operare una sistematizzazione giuridica delle finalità e dei principi sottesi all’imposizione di tali tributi. E' quindi auspicata una maggiore coordinazione in questo campo, a livello interno e ancor più internazionale, in quanto le dinamiche legate al fenomeno impositivo descritto vivono evidentemente in una dimensione “globale” che, quindi, richiede risposte e rimedi di pari livello.File | Dimensione | Formato | |
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