Il saggio sescrive l'evoluzione della nozione di "consumatore" nel diritto dell'Unione europea. Il "consumatore" è stato definito giuridicamente in una prima fase del processo di integrazione economica dalla Corte di giustizia come soggetto mediamente informato e normalmente avveduto, onde superare gli ostacoli alla libera circolazione delle merci frapposti dagli Stati membri in ragione dell'esigenza imperativa di tutelare il "soggetto debole" nei rapporti commerciali di massa. In questa prima fase la nozione aveva quindi una funzione essenzialmente "dissuasiva" del protezionismo e non assumeva, quindi, connotati paternalistici. Con l'evoluzione dell'integrazione europea, l'accentuazione della sensibilità giuridica dell'ordinamento UE per la "persona" ed i suoi diritti fondamentali, la nozione di "consumatore" ha iniziato a mutare, vedendosi affiancare quella di "soggetto vulnerabile" (direttiva 2005/29 CE) e, progressivamente, estendere caratteristiche di fragilità individuale ed ingenuità precedentemente sconosciute alla elaborazione giuridica della Corte. Il processo evolutivo in questione è ancora in corso, e rischia, soprattutto nei settori più sensibili (come, a titolo esemplificativo, quello alimentare) di creare ostacoli allo sviluppo economico, in totale controtendenza rispetto alle finalità perseguite negli anni ottanta.

L'evoluzione della nozione di "consumatore" fra tutela dei diritti della persona, economia collaborativa e futuro del mercato interno dell'Unione europea

RUBINO, VITO
2017-01-01

Abstract

Il saggio sescrive l'evoluzione della nozione di "consumatore" nel diritto dell'Unione europea. Il "consumatore" è stato definito giuridicamente in una prima fase del processo di integrazione economica dalla Corte di giustizia come soggetto mediamente informato e normalmente avveduto, onde superare gli ostacoli alla libera circolazione delle merci frapposti dagli Stati membri in ragione dell'esigenza imperativa di tutelare il "soggetto debole" nei rapporti commerciali di massa. In questa prima fase la nozione aveva quindi una funzione essenzialmente "dissuasiva" del protezionismo e non assumeva, quindi, connotati paternalistici. Con l'evoluzione dell'integrazione europea, l'accentuazione della sensibilità giuridica dell'ordinamento UE per la "persona" ed i suoi diritti fondamentali, la nozione di "consumatore" ha iniziato a mutare, vedendosi affiancare quella di "soggetto vulnerabile" (direttiva 2005/29 CE) e, progressivamente, estendere caratteristiche di fragilità individuale ed ingenuità precedentemente sconosciute alla elaborazione giuridica della Corte. Il processo evolutivo in questione è ancora in corso, e rischia, soprattutto nei settori più sensibili (come, a titolo esemplificativo, quello alimentare) di creare ostacoli allo sviluppo economico, in totale controtendenza rispetto alle finalità perseguite negli anni ottanta.
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