Prima del diffondersi della mensa aziendale, il momento della pausa pranzo durante il turno di lavoro in fabbrica era consumato nel barachin, la gavetta. Il contenitore del pasto era un elemento costitutivo dell’identità operaia: “lavora da barachin”, “è un barachin di Agnelli” furono espressioni abituali che negli anni del boom economico designavano l’operaio stesso, soprattutto chi lavorava negli stabilimenti Fiat. Il barachin è stato emblema del mondo operaio e della vita di fabbrica: la mostra e il catalogo “Fame di lavoro. Storie di gastronomie operaie”, riportando l’attenzione verso le forme e le pratiche di questo sapere gastronomico vogliono documentare un tornante importante della recente storia italiana troppo rapidamente dimenticato.
Fame di lavoro. Storie di gastronomie operaie
Fassino Gianpaolo;PORPORATO, Davide
2016-01-01
Abstract
Prima del diffondersi della mensa aziendale, il momento della pausa pranzo durante il turno di lavoro in fabbrica era consumato nel barachin, la gavetta. Il contenitore del pasto era un elemento costitutivo dell’identità operaia: “lavora da barachin”, “è un barachin di Agnelli” furono espressioni abituali che negli anni del boom economico designavano l’operaio stesso, soprattutto chi lavorava negli stabilimenti Fiat. Il barachin è stato emblema del mondo operaio e della vita di fabbrica: la mostra e il catalogo “Fame di lavoro. Storie di gastronomie operaie”, riportando l’attenzione verso le forme e le pratiche di questo sapere gastronomico vogliono documentare un tornante importante della recente storia italiana troppo rapidamente dimenticato.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
FAME DI LAVORO. STORIE DI GASTRONOMIE OPERAIE.pdf
file disponibile solo agli amministratori
Tipologia:
Documento in Post-print
Licenza:
DRM non definito
Dimensione
2.04 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.04 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.