La vita nel monastero era controllata strettamente dal padre-abate: in questa particolare forma di vita politica in cui tutto era normato, il silenzio dominava le relazioni interpersonali mentre la parola era riservata a luoghi, occasioni, momenti specifici. Guardiani della parola orale, gli abati lo sono anche della parola scritta e costituiscono lo snodo attraverso il quale passa gran parte del flusso epistolare. All'interno di questo flusso esistono tuttavia pratiche di potere che passano sotto traccia e che a volte confliggono con l'apparenza del testo. Si analizzano due casi: le lettere di monache e badesse a san Bonifacio (prima metà del secolo VIII) e alcune lettere di san Colombano (fine VI-inizio VII secolo).
Pratiche dello scambio epistolare nel mondo monastico
GANDINO, Germana
2016-01-01
Abstract
La vita nel monastero era controllata strettamente dal padre-abate: in questa particolare forma di vita politica in cui tutto era normato, il silenzio dominava le relazioni interpersonali mentre la parola era riservata a luoghi, occasioni, momenti specifici. Guardiani della parola orale, gli abati lo sono anche della parola scritta e costituiscono lo snodo attraverso il quale passa gran parte del flusso epistolare. All'interno di questo flusso esistono tuttavia pratiche di potere che passano sotto traccia e che a volte confliggono con l'apparenza del testo. Si analizzano due casi: le lettere di monache e badesse a san Bonifacio (prima metà del secolo VIII) e alcune lettere di san Colombano (fine VI-inizio VII secolo).File | Dimensione | Formato | |
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