La soluzione di una crisi aziendale non dipende esclusivamente da un valido progetto di turnaround industriale, ma anche dalla "bancabilità" della proposta di ristrutturazione debitoria, intesa quale la possibilità di indirizzare ai creditori - e segnatamente agli intermediari finanziari affidanti - una proposta di ridefinizione dell’indebitamento che sia da loro ritenuta percorribile e che possa conseguentemente trovarne il loro accoglimento. In una situazione di crisi l'impresa si trova a fronteggiare contemporaneamente due aree di criticità aventi carattere: • operativo, vale a dire il rischio di execution del business plan; • transazionale, ossia la necessità di negoziare rapidamente un accordo con i diversi creditori e principalmente con quelli finanziari. Se il primo rischio, assimilabile al rischio d'impresa, è per definizione ineliminabile, diventa determinante minimizzare il secondo, proponendo ai creditori da subito un intervento bancabile. Minimizzare il rischio transazionale ha inoltre una diretta ricaduta positiva sull’area operativa: una negoziazione della manovra finanziaria in tempi contenuti permette infatti all’azienda in difficoltà di concentrare le proprie attenzioni e risorse sul rilancio del proprio business e sugli interventi utili al ritorno al valore e all’economicità. Il primo paragrafo è dedicato a introdurre le strutture bancarie di Credito Problematico, focalizzandosi sulle le modalità con le quali gli intermediari finanziari stanno affrontando la gestione della clientela che intraprende procedure di ristrutturazione in continuità. La seconda parte del capitolo approfondisce, da un punto di vista bancario, gli aspetti negoziali salienti di un processo di ristrutturazione in continuità, suddividendo il processo in quattro macro fasi ed analizzandone il contenuto per farne comprendere meglio le forti interdipendenze e le criticità di ciascuno step. Il paragrafo 8.3 descrive l’importanza della fase di monitoraggio successiva alla chiusura dell’operazione di ristrutturazione, ponendo l’enfasi sulle esigenze informative avvertite dalle banche e descrivendo inoltre le complessità rivenienti dalla riapertura del tavolo negoziale a fronte di richieste di waiver o di ulteriori interventi di ristrutturazione. L’ultimo paragrafo propone alcune riflessioni conclusive in merito ai fattori critici di successo utili a gestire efficientemente un processo di ristrutturazione.

Il processo produttivo della banca nella negoziazione e implementazione di una procedura di ristrutturazione in continuità

CAPIZZI, Vincenzo;
2014-01-01

Abstract

La soluzione di una crisi aziendale non dipende esclusivamente da un valido progetto di turnaround industriale, ma anche dalla "bancabilità" della proposta di ristrutturazione debitoria, intesa quale la possibilità di indirizzare ai creditori - e segnatamente agli intermediari finanziari affidanti - una proposta di ridefinizione dell’indebitamento che sia da loro ritenuta percorribile e che possa conseguentemente trovarne il loro accoglimento. In una situazione di crisi l'impresa si trova a fronteggiare contemporaneamente due aree di criticità aventi carattere: • operativo, vale a dire il rischio di execution del business plan; • transazionale, ossia la necessità di negoziare rapidamente un accordo con i diversi creditori e principalmente con quelli finanziari. Se il primo rischio, assimilabile al rischio d'impresa, è per definizione ineliminabile, diventa determinante minimizzare il secondo, proponendo ai creditori da subito un intervento bancabile. Minimizzare il rischio transazionale ha inoltre una diretta ricaduta positiva sull’area operativa: una negoziazione della manovra finanziaria in tempi contenuti permette infatti all’azienda in difficoltà di concentrare le proprie attenzioni e risorse sul rilancio del proprio business e sugli interventi utili al ritorno al valore e all’economicità. Il primo paragrafo è dedicato a introdurre le strutture bancarie di Credito Problematico, focalizzandosi sulle le modalità con le quali gli intermediari finanziari stanno affrontando la gestione della clientela che intraprende procedure di ristrutturazione in continuità. La seconda parte del capitolo approfondisce, da un punto di vista bancario, gli aspetti negoziali salienti di un processo di ristrutturazione in continuità, suddividendo il processo in quattro macro fasi ed analizzandone il contenuto per farne comprendere meglio le forti interdipendenze e le criticità di ciascuno step. Il paragrafo 8.3 descrive l’importanza della fase di monitoraggio successiva alla chiusura dell’operazione di ristrutturazione, ponendo l’enfasi sulle esigenze informative avvertite dalle banche e descrivendo inoltre le complessità rivenienti dalla riapertura del tavolo negoziale a fronte di richieste di waiver o di ulteriori interventi di ristrutturazione. L’ultimo paragrafo propone alcune riflessioni conclusive in merito ai fattori critici di successo utili a gestire efficientemente un processo di ristrutturazione.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11579/68875
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact