Lo sviluppo “spettacoloso” del turismo urbano non è soltanto l’espressione della creatività spontanea di attori impegnati nel settore e neanche dell’estro di affermate archistar, ma nei casi di maggior successo esso costituisce frequentemente l’esito di una pratica cosciente e razionale di programmazione pubblica e della sua articolazione lungo la filiera degli enti locali. Questa constatazione oggi risulta ancora più plausibile nella misura in cui alla pratica programmatica sono chiamati a concorrere non solo i grandi portatori di interesse ma le diverse componenti delle collettività locali, attraverso un innovativo e fecondo approccio compartecipato e “dal basso”. Si tratta di un processo in fieri che vede partecipi anche molte città di piccola e media dimensione, in grado di attivare percorsi progettuali strategici e di creare, quindi, le condizioni ottimali sia per dialogare costruttivamente con i livelli amministrativi superiori sia per porsi sul mercato in maniera accattivante ed intercettare remunerativi segmenti di domanda. Sono queste le considerazioni di carattere generale che nascono dall’esperienza collaborativa pluriennale di un gruppo di geografi dell’Università del Piemonte Orientale con l’Assessorato al Turismo e allo Sport e alle Politiche Territoriali della Regione Piemonte. Questo contributo si propone, in particolare, di analizzare e ripercorrere alcuni programmi e progetti territoriali del Piemonte post-olimpico nei quali - in ragione delle caratteristiche del contesto e delle istanze di sviluppo locale e regionale - le specifiche iniziative allestite e/o prospettate ed i relativi orientamenti sottesi vengono declinati in un’ inedita tassonomia.
Turismo urbano nel Piemonte “post-olimpico”: l’apporto geografico nei programmi, nei progetti e nelle iniziative di sviluppo
CERUTTI, Stefania
2013-01-01
Abstract
Lo sviluppo “spettacoloso” del turismo urbano non è soltanto l’espressione della creatività spontanea di attori impegnati nel settore e neanche dell’estro di affermate archistar, ma nei casi di maggior successo esso costituisce frequentemente l’esito di una pratica cosciente e razionale di programmazione pubblica e della sua articolazione lungo la filiera degli enti locali. Questa constatazione oggi risulta ancora più plausibile nella misura in cui alla pratica programmatica sono chiamati a concorrere non solo i grandi portatori di interesse ma le diverse componenti delle collettività locali, attraverso un innovativo e fecondo approccio compartecipato e “dal basso”. Si tratta di un processo in fieri che vede partecipi anche molte città di piccola e media dimensione, in grado di attivare percorsi progettuali strategici e di creare, quindi, le condizioni ottimali sia per dialogare costruttivamente con i livelli amministrativi superiori sia per porsi sul mercato in maniera accattivante ed intercettare remunerativi segmenti di domanda. Sono queste le considerazioni di carattere generale che nascono dall’esperienza collaborativa pluriennale di un gruppo di geografi dell’Università del Piemonte Orientale con l’Assessorato al Turismo e allo Sport e alle Politiche Territoriali della Regione Piemonte. Questo contributo si propone, in particolare, di analizzare e ripercorrere alcuni programmi e progetti territoriali del Piemonte post-olimpico nei quali - in ragione delle caratteristiche del contesto e delle istanze di sviluppo locale e regionale - le specifiche iniziative allestite e/o prospettate ed i relativi orientamenti sottesi vengono declinati in un’ inedita tassonomia.File | Dimensione | Formato | |
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