Il recente terremoto che ha colpito i mercati globali e che ha avuto come epicentro le banche e gli intermediari finanziari spinge ad interrogarsi su quali modelli di gestione e di governance siano più adatti in futuro a consentire alle banche di svolgere in modo efficace ed efficiente la loro funzione di sostegno all’economia reale e di creazione di valore. In questo quadro di riferimento il modello delle banche popolari e cooperative presenta caratteri distintivi, negli assetti istituzionali così come nella formula imprenditoriale, che lo differenziano da quello delle banche in genere: - Democracy, ovvero democrazia partecipativa attraverso il sistema del voto capitario o per teste (one member, one vote); - Transparency, ovvero trasparenza della gestione, necessaria per ottenere il consenso di una vasta platea di Soci; - Proximity, ovvero vicinanza alla clientela derivante dalla vocazione localistica della banca che fa del radicamento territoriale e della conoscenza della propria clientela dei punti di forza nel proprio modo di operare come banca, tipicamente, retail. Tali caratteri distintivi, nei periodi di maggiore esuberanza irrazionale dei mercati, sotto la spinta della crescita della sofisticazione dei prodotti finanziari, dell’utilizzo sregolato dei Credit Default Swap e della securitisation, possono essere stati percepiti come un sintomo di minore sviluppo rispetto alle formule più evolute che caratterizzavano i modelli di business delle altre banche. Ora, invece, mentre le più recenti evidenze empiriche testimoniano la capacità di reazione del credito cooperativo europeo (i.e. banche popolari e cooperative) alla crisi sistemica, i tratti distintivi del modello di business e della governance di queste banche possono in qualche misura risultare dei fattori legittimanti nei confronti dell’insieme degli stakeholders interessati alla attività della impresa bancaria e che valutano positivamente un modello di sviluppo sostenibile ancorato a valori virtuosi quali: localismo, partecipazione e orientamento alle piccole e medie imprese e alle famiglie.

Assetti istituzionali e performance del credito cooperativo nelle attuali condizioni di crisi sistemica dei mercati

COMOLI, Maurizio;BAVAGNOLI, Francesco
2010-01-01

Abstract

Il recente terremoto che ha colpito i mercati globali e che ha avuto come epicentro le banche e gli intermediari finanziari spinge ad interrogarsi su quali modelli di gestione e di governance siano più adatti in futuro a consentire alle banche di svolgere in modo efficace ed efficiente la loro funzione di sostegno all’economia reale e di creazione di valore. In questo quadro di riferimento il modello delle banche popolari e cooperative presenta caratteri distintivi, negli assetti istituzionali così come nella formula imprenditoriale, che lo differenziano da quello delle banche in genere: - Democracy, ovvero democrazia partecipativa attraverso il sistema del voto capitario o per teste (one member, one vote); - Transparency, ovvero trasparenza della gestione, necessaria per ottenere il consenso di una vasta platea di Soci; - Proximity, ovvero vicinanza alla clientela derivante dalla vocazione localistica della banca che fa del radicamento territoriale e della conoscenza della propria clientela dei punti di forza nel proprio modo di operare come banca, tipicamente, retail. Tali caratteri distintivi, nei periodi di maggiore esuberanza irrazionale dei mercati, sotto la spinta della crescita della sofisticazione dei prodotti finanziari, dell’utilizzo sregolato dei Credit Default Swap e della securitisation, possono essere stati percepiti come un sintomo di minore sviluppo rispetto alle formule più evolute che caratterizzavano i modelli di business delle altre banche. Ora, invece, mentre le più recenti evidenze empiriche testimoniano la capacità di reazione del credito cooperativo europeo (i.e. banche popolari e cooperative) alla crisi sistemica, i tratti distintivi del modello di business e della governance di queste banche possono in qualche misura risultare dei fattori legittimanti nei confronti dell’insieme degli stakeholders interessati alla attività della impresa bancaria e che valutano positivamente un modello di sviluppo sostenibile ancorato a valori virtuosi quali: localismo, partecipazione e orientamento alle piccole e medie imprese e alle famiglie.
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