Nella seconda metà del Settecento vengono pubblicate in Inghilterra tre importanti opere lessicografiche che mettono a disposizione di professionisti e lettori ‘curiosi’ una grande quantità di informazioni su un mondo in espansione. Si tratta dei dictionaries of trade and commerce di Postlethwayt (1751-55; 17572nd; 17663rd), Rolt (1756), e Mortimer (1766). Queste opere di consultazione includono termini e contenuti che vanno specializzandosi in diverse aree di interesse quali il commercio, le professioni, le transazioni economiche, i beni di scambio e i (nuovi) prodotti di consumo, ma danno anche ampio spazio alla rappresentazione di luoghi e paesi lontani, popolazioni e civiltà altre, e al confronto con nuove idee e tradizioni. I dizionari di trade and commerce diventano così strumento di trasmissione di alterità (otherness) attraverso le parole che ‘stanno fuori’ dalla domesticità degli spazi conosciuti e dalla consuetudine del proprio quotidiano. Essi diventano testimoni di ciò che è foreign: i dizionari rappresentano il punto di contatto diretto e/o indiretto della società inglese contemporanea, nelle sue molteplici sfaccettature, con tutto ciò che è ‘esterno’, ma che inevitabilmente arriva e chiama al confronto. Lo studio è di natura essenzialmente linguistica.

Foreign parts, foreign countries, foreign trade: il lessico dell’alterità nei dizionari di trade and commerce del tardo Settecento inglese

Lonati
Primo
2024-05-01

Abstract

Nella seconda metà del Settecento vengono pubblicate in Inghilterra tre importanti opere lessicografiche che mettono a disposizione di professionisti e lettori ‘curiosi’ una grande quantità di informazioni su un mondo in espansione. Si tratta dei dictionaries of trade and commerce di Postlethwayt (1751-55; 17572nd; 17663rd), Rolt (1756), e Mortimer (1766). Queste opere di consultazione includono termini e contenuti che vanno specializzandosi in diverse aree di interesse quali il commercio, le professioni, le transazioni economiche, i beni di scambio e i (nuovi) prodotti di consumo, ma danno anche ampio spazio alla rappresentazione di luoghi e paesi lontani, popolazioni e civiltà altre, e al confronto con nuove idee e tradizioni. I dizionari di trade and commerce diventano così strumento di trasmissione di alterità (otherness) attraverso le parole che ‘stanno fuori’ dalla domesticità degli spazi conosciuti e dalla consuetudine del proprio quotidiano. Essi diventano testimoni di ciò che è foreign: i dizionari rappresentano il punto di contatto diretto e/o indiretto della società inglese contemporanea, nelle sue molteplici sfaccettature, con tutto ciò che è ‘esterno’, ma che inevitabilmente arriva e chiama al confronto. Lo studio è di natura essenzialmente linguistica.
mag-2024
trade and commerce; eighteenth century; foreign; identity; otherness; dictionaries
Settore L-LIN/12 - Lingua e Traduzione - Lingua Inglese
Settore ANGL-01/C - Lingua, traduzione e linguistica inglese
Società Italiana di Studi sul Secolo XVIII
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11579/194182
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