Il saggio propone una lettura inedita dell'utopia "L’an deux mille quatre cent quarante" di Louis-Sébastien Mercier (1771) cercando di individuare alcune possibili fonti o suggestioni di lettura che fornirono spunti, immagini e temi riplasmati dall’autore francese con inventiva sperimentazione. Considerata la complessità dell’opera mercieriana, l'analisi si concentra su due dei più noti esponenti della letteratura utopica, Thomas More e Francis Bacon, limitando la trattazione a un tema specifico, la religione. si tratta cioè di un’impostazione che non intende proporsi come esaustiva né precludere altri fili e argomenti meritevoli di attenzione e approfondimento. Nondimeno, alcuni elementi sono parsi sufficienti a sviluppare questa linea di ricerca e tentare una prima, seppur parziale, indagine comparativa in grado di far emergere certi spunti attraverso cui prese forma la società francese del 2440. Innanzitutto l’ammirazione intensa nei confronti dell’Inghilterra fece di Mercier un vero e proprio anglofilo, tanto da spingerlo a visitare di persona il paese in una sorta di pellegrinaggio al di là della Manica, intrapreso con un atteggiamento di profondo entusiasmo che mutò bruscamente di segno dopo lo scoppio della Rivoluzione, ribaltandosi in posizioni di aspra e aperta ostilità. Evidenti imprestiti o richiami riconducibili alle opere degli utopisti inglesi all’interno della Parigi del futuro hanno spinto ad approfondire il raffronto, al di là della ovvia distanza dei contesti in cui i singoli autori elaborarono la loro originale visione di una società “altra” nello spazio (More e Bacon) e nel tempo (Mercier), nonché della peculiarità dei temi e delle questioni all’ordine del giorno con cui ognuno dovette confrontarsi. Nella Parigi del futuro echi di provenienza utopiana risuonano nella descrizione dei luoghi di culto e nel funzionamento delle cerimonie pubbliche, ma la posizione di Mercier sul tema appare in generale meno tollerante di quella moreana. Quanto al confronto con Bacon, rilevante è l'eco che risuona tra gli abitanti della Nuova Atlantide e i Parigini del futuro intorno al nesso tra religione e scienza, che entrambi gli autori, sia pure in forme diverse, sviluppano con particolare attenzione.

Modelli per la religione del futuro. Aspetti dell’Utopia di More e della Nuova Atlantide di Bacon ne L’an 2440 di Mercier

Irene Gaddo
2023-01-01

Abstract

Il saggio propone una lettura inedita dell'utopia "L’an deux mille quatre cent quarante" di Louis-Sébastien Mercier (1771) cercando di individuare alcune possibili fonti o suggestioni di lettura che fornirono spunti, immagini e temi riplasmati dall’autore francese con inventiva sperimentazione. Considerata la complessità dell’opera mercieriana, l'analisi si concentra su due dei più noti esponenti della letteratura utopica, Thomas More e Francis Bacon, limitando la trattazione a un tema specifico, la religione. si tratta cioè di un’impostazione che non intende proporsi come esaustiva né precludere altri fili e argomenti meritevoli di attenzione e approfondimento. Nondimeno, alcuni elementi sono parsi sufficienti a sviluppare questa linea di ricerca e tentare una prima, seppur parziale, indagine comparativa in grado di far emergere certi spunti attraverso cui prese forma la società francese del 2440. Innanzitutto l’ammirazione intensa nei confronti dell’Inghilterra fece di Mercier un vero e proprio anglofilo, tanto da spingerlo a visitare di persona il paese in una sorta di pellegrinaggio al di là della Manica, intrapreso con un atteggiamento di profondo entusiasmo che mutò bruscamente di segno dopo lo scoppio della Rivoluzione, ribaltandosi in posizioni di aspra e aperta ostilità. Evidenti imprestiti o richiami riconducibili alle opere degli utopisti inglesi all’interno della Parigi del futuro hanno spinto ad approfondire il raffronto, al di là della ovvia distanza dei contesti in cui i singoli autori elaborarono la loro originale visione di una società “altra” nello spazio (More e Bacon) e nel tempo (Mercier), nonché della peculiarità dei temi e delle questioni all’ordine del giorno con cui ognuno dovette confrontarsi. Nella Parigi del futuro echi di provenienza utopiana risuonano nella descrizione dei luoghi di culto e nel funzionamento delle cerimonie pubbliche, ma la posizione di Mercier sul tema appare in generale meno tollerante di quella moreana. Quanto al confronto con Bacon, rilevante è l'eco che risuona tra gli abitanti della Nuova Atlantide e i Parigini del futuro intorno al nesso tra religione e scienza, che entrambi gli autori, sia pure in forme diverse, sviluppano con particolare attenzione.
2023
978-88-3613-379-6
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11579/161563
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