Gli effetti delle misure per il contenimento dell’epidemia di COVID-19 sui sistemi del cibo sono oggetto di un dibattito pubblico, non solo accademico, che vede spesso contrapporsi due tipologie di posizioni. Le prime, a sostegno di prospettive ottimistiche, vedono in questa crisi l’occasione per un ripensamento delle dinamiche attuali in una prospettiva di maggiore sostenibilità sociale e ambientale, basandosi spesso su buone pratiche puntuali di resilienza dal basso o su dati relativi - ad esempio - all’aumento del consumo di prodotti biologici durante il lockdown (Ecovia Intelligence, 2020). Le seconde, maggiormente concentrate sulle criticità dei sistemi del cibo di ogni scala, evidenziano, tra gli altri temi, il diffuso aumento dell’insicurezza alimentare (Egal e Berry 2020; FAO, 2020a; Swinnen e McDermott, 2020) o l’ulteriore aumento del potere economico e decisionale da parte degli attori più forti, come le multinazionali dell’agroalimentare (Gneiting et al., 2020). La scala globale della pandemia ha reso ancora più evidente la complessa multiscalarità dei sistemi agroalimentari (come della gran parte dei sistemi economici), caratterizzati da reti e flussi, materiali e immateriali, di estensione mondiale, che determinano il modo in cui si nutrono ogni giorno tutti gli esseri umani, con la mediazione dell’articolazione locale dei cosiddetti “sistemi locali del cibo” (Tecco et al., 2017) Il poco tempo trascorso dallo svilupparsi della pandemia e la difficoltà a mettere in campo approfonditi ed efficaci programmi di ricerca sul campo, rendono impossibili analisi rigorose delle ricadute sul sistema locale del cibo di un contesto metropolitano complesso, come quello di una grande città delle dimensioni di Torino. Tuttavia, questo capitolo si propone di suggerire qualche spunto di riflessione a partire dall’osservazione di alcune dinamiche osservate durante i mesi del lockdown (marzo-maggio 2020) nell’area metropolitana torinese, concentrandosi in particolare sull’emersione di importanti fragilità e su segnali di resilienza da parte degli attori del sistema, istituzionali e non.
Fragilità e resilienze in tempo di pandemia. Spunti dal sistema locale del cibo
Pettenati Giacomo;
2021-01-01
Abstract
Gli effetti delle misure per il contenimento dell’epidemia di COVID-19 sui sistemi del cibo sono oggetto di un dibattito pubblico, non solo accademico, che vede spesso contrapporsi due tipologie di posizioni. Le prime, a sostegno di prospettive ottimistiche, vedono in questa crisi l’occasione per un ripensamento delle dinamiche attuali in una prospettiva di maggiore sostenibilità sociale e ambientale, basandosi spesso su buone pratiche puntuali di resilienza dal basso o su dati relativi - ad esempio - all’aumento del consumo di prodotti biologici durante il lockdown (Ecovia Intelligence, 2020). Le seconde, maggiormente concentrate sulle criticità dei sistemi del cibo di ogni scala, evidenziano, tra gli altri temi, il diffuso aumento dell’insicurezza alimentare (Egal e Berry 2020; FAO, 2020a; Swinnen e McDermott, 2020) o l’ulteriore aumento del potere economico e decisionale da parte degli attori più forti, come le multinazionali dell’agroalimentare (Gneiting et al., 2020). La scala globale della pandemia ha reso ancora più evidente la complessa multiscalarità dei sistemi agroalimentari (come della gran parte dei sistemi economici), caratterizzati da reti e flussi, materiali e immateriali, di estensione mondiale, che determinano il modo in cui si nutrono ogni giorno tutti gli esseri umani, con la mediazione dell’articolazione locale dei cosiddetti “sistemi locali del cibo” (Tecco et al., 2017) Il poco tempo trascorso dallo svilupparsi della pandemia e la difficoltà a mettere in campo approfonditi ed efficaci programmi di ricerca sul campo, rendono impossibili analisi rigorose delle ricadute sul sistema locale del cibo di un contesto metropolitano complesso, come quello di una grande città delle dimensioni di Torino. Tuttavia, questo capitolo si propone di suggerire qualche spunto di riflessione a partire dall’osservazione di alcune dinamiche osservate durante i mesi del lockdown (marzo-maggio 2020) nell’area metropolitana torinese, concentrandosi in particolare sull’emersione di importanti fragilità e su segnali di resilienza da parte degli attori del sistema, istituzionali e non.File | Dimensione | Formato | |
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