In questo capitolo tracciamo alcune linee per esplorare i riverscapes torinesi, interrogandoci su come la trasformazione della città, della sua identità e delle sue rappresentazioni si rifletta nelle trasformazioni dei suoi fiumi. I fiumi torinesi hanno plasmato - e continuano tuttora a plasmare - identità cittadine, pratiche sociali, attività produttive e piani urbanistici. Al tempo stesso i fiumi sono stati a loro volta trasformati - incanalati, intubati, inquinati, rappresentati e riqualificati - da politiche, cultura e società. In questi processi i fiumi torinesi oscillano tra centralità e marginalità. Da un lato, i fiumi sono centrali per l'approvvigionamento idrico della città, come risorsa per la produzione industriale, come infrastruttura ambientale, e per la (ri)progettazione della Torino post industriale come polo culturale e turistico. Dall’altro, assistiamo alla marginalità geografica dei fiumi torinesi, che scorrono lungo il perimetro urbano o che vengono “scavalcati” dall’espansione urbana; la marginalità ecologica di fiumi a lungo inquinati e tombati; la marginalità sociale che ha portato in diversi momenti a collocare lungo alcune sponde gli “indesiderati” dello sviluppo e del decoro urbano, come le discariche o i campi nomadi. Nella prima parte del capitolo introduciamo la storia e la geografia dei fiumi di Torino, descriviamo i loro ecosistemi, e ricostruiamo le principali linee di progettualità per la loro gestione. Nella seconda parte accompagniamo invece il lettore in un’ipotetica passeggiata lungo i quattro fiumi di Torino per scoprire il dinamismo il loro come costruzioni socio-naturali attraverso cui esplorare le geografie e raccontare le storie della trasformazione urbana.
Quanti sono i fiumi di Torino? Risorse eco-sociali tra centralità e marginalità
Pettenati Giacomo
2021-01-01
Abstract
In questo capitolo tracciamo alcune linee per esplorare i riverscapes torinesi, interrogandoci su come la trasformazione della città, della sua identità e delle sue rappresentazioni si rifletta nelle trasformazioni dei suoi fiumi. I fiumi torinesi hanno plasmato - e continuano tuttora a plasmare - identità cittadine, pratiche sociali, attività produttive e piani urbanistici. Al tempo stesso i fiumi sono stati a loro volta trasformati - incanalati, intubati, inquinati, rappresentati e riqualificati - da politiche, cultura e società. In questi processi i fiumi torinesi oscillano tra centralità e marginalità. Da un lato, i fiumi sono centrali per l'approvvigionamento idrico della città, come risorsa per la produzione industriale, come infrastruttura ambientale, e per la (ri)progettazione della Torino post industriale come polo culturale e turistico. Dall’altro, assistiamo alla marginalità geografica dei fiumi torinesi, che scorrono lungo il perimetro urbano o che vengono “scavalcati” dall’espansione urbana; la marginalità ecologica di fiumi a lungo inquinati e tombati; la marginalità sociale che ha portato in diversi momenti a collocare lungo alcune sponde gli “indesiderati” dello sviluppo e del decoro urbano, come le discariche o i campi nomadi. Nella prima parte del capitolo introduciamo la storia e la geografia dei fiumi di Torino, descriviamo i loro ecosistemi, e ricostruiamo le principali linee di progettualità per la loro gestione. Nella seconda parte accompagniamo invece il lettore in un’ipotetica passeggiata lungo i quattro fiumi di Torino per scoprire il dinamismo il loro come costruzioni socio-naturali attraverso cui esplorare le geografie e raccontare le storie della trasformazione urbana.File | Dimensione | Formato | |
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