La traduzione latina di due tragedie di Euripide, l’Ecuba e l’Ifigenia, pubblicata da Erasmo nel 1504-1506 ebbe una grande circolazione e influenza in ambiente francese fino almeno alla metà del Cinquecento e dà vita a un progetto articolato di traduzione dei testi classici, in particolare delle tragedie, promosso a partire dagli anni ’20 del Cinquecento dal sovrano Francesco I e della sorella Margherita di Navarra. I primi esempi di queste traduzioni infatti sono stati elaborati proprio da personaggi che frequentavano la corte di Francia o che vi ricoprivano importanti incarichi. Ampliando il campo di ricerca ai traduttori italiani, in questo studio sono stati presi in considerazione e analizzati in maniera comparata due autori che hanno frequentato la corte di Francia e hanno scelto come modello comune per le loro traduzioni l’Ecuba di Euripide: il francese Guillaume Bochetel e l’italiano Matteo Bandello. L’esempio dell’Ecuba euripidea è ancora più interessante se si pensa che Erasmo potrebbe aver rappresentato un intermediario fra l’originale greco e i due volgarizzatori. Si è quindi tentato di mettere in luce il rapporto fra questi due volgarizzamenti dell’Ecuba di Euripide, evidenziandone le analogie e le differenze dal punto di vista traduttologico.

Bandello e Bochetel traducono Euripide: l'Ecuba nella corte di Francia dal 1538 al 1544

Fassina
2022-01-01

Abstract

La traduzione latina di due tragedie di Euripide, l’Ecuba e l’Ifigenia, pubblicata da Erasmo nel 1504-1506 ebbe una grande circolazione e influenza in ambiente francese fino almeno alla metà del Cinquecento e dà vita a un progetto articolato di traduzione dei testi classici, in particolare delle tragedie, promosso a partire dagli anni ’20 del Cinquecento dal sovrano Francesco I e della sorella Margherita di Navarra. I primi esempi di queste traduzioni infatti sono stati elaborati proprio da personaggi che frequentavano la corte di Francia o che vi ricoprivano importanti incarichi. Ampliando il campo di ricerca ai traduttori italiani, in questo studio sono stati presi in considerazione e analizzati in maniera comparata due autori che hanno frequentato la corte di Francia e hanno scelto come modello comune per le loro traduzioni l’Ecuba di Euripide: il francese Guillaume Bochetel e l’italiano Matteo Bandello. L’esempio dell’Ecuba euripidea è ancora più interessante se si pensa che Erasmo potrebbe aver rappresentato un intermediario fra l’originale greco e i due volgarizzatori. Si è quindi tentato di mettere in luce il rapporto fra questi due volgarizzamenti dell’Ecuba di Euripide, evidenziandone le analogie e le differenze dal punto di vista traduttologico.
2022
978-88-3613-245-4
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