Se le opere teatrali di Thomas Corneille sono state oggetto di attenzioni crescenti da parte della critica negli ultimi decenni, altre parti della vasta produzione di questo instancabile poligrafo, come le sue traduzioni dal latino, restano ancora da indagare. Il presente contributo invita a considerare i rapporti fra queste due componenti dell'opera di Thomas Corneille, esaminando la sua raccolta di traduzioni di Eroidi e Amori ovidiani (1670) e ponendola in rapporto con la sua tragedia Ariane (1672). Si osserva, nelle traduzioni di Thomas Corneille, una tendenza a far emergere sensi latenti del testo ovidiano, amplificando nelle traduzioni delle Eroidi i dati patetici ed esplicitando, nelle traduzioni degli Amori, l'esaltazione dell'incostanza amorosa. Questa tendenza trova pieno riscontro nella tragedia Ariane: se i personaggi di Ariane e di Thésée incarnano i due modelli di amore illustrati nelle traduzioni del 1670 (Ariane appare federe all'eroina dell'Eroide X, mentre Thésée rinvia alla figura dell'amante incostante degli Amori), l'atto V costituisce una trasposizione, in contesto cortigiano, dell'Eroide X. La traduzione dell'Eroide X pubblicata da Thomas Corneille nel 1670 sarà peraltro portata sulla scena, in una versione abbreviata e rimaneggiata, nel monologo iniziale della comédie héroïque di Jean Donneau de Visé intitolata Le Mariage de Bachus et d'Ariane. Rappresentata e pubblicata nel 1672, tale pièce costituisce una sorta di continuazione dell'Ariane di Thomas Corneille: se questa si conclude con una libera riscrittura dell'Eroide X, quella si apre con un adattamento (più fedele alla fonte) del medesimo ipotesto.

«Il seroit assez difficile d’en faire une copie qui luy ressemblast». Thomas Corneille et Ovide, entre traduction et réécriture

Maurizio Busca
2022-01-01

Abstract

Se le opere teatrali di Thomas Corneille sono state oggetto di attenzioni crescenti da parte della critica negli ultimi decenni, altre parti della vasta produzione di questo instancabile poligrafo, come le sue traduzioni dal latino, restano ancora da indagare. Il presente contributo invita a considerare i rapporti fra queste due componenti dell'opera di Thomas Corneille, esaminando la sua raccolta di traduzioni di Eroidi e Amori ovidiani (1670) e ponendola in rapporto con la sua tragedia Ariane (1672). Si osserva, nelle traduzioni di Thomas Corneille, una tendenza a far emergere sensi latenti del testo ovidiano, amplificando nelle traduzioni delle Eroidi i dati patetici ed esplicitando, nelle traduzioni degli Amori, l'esaltazione dell'incostanza amorosa. Questa tendenza trova pieno riscontro nella tragedia Ariane: se i personaggi di Ariane e di Thésée incarnano i due modelli di amore illustrati nelle traduzioni del 1670 (Ariane appare federe all'eroina dell'Eroide X, mentre Thésée rinvia alla figura dell'amante incostante degli Amori), l'atto V costituisce una trasposizione, in contesto cortigiano, dell'Eroide X. La traduzione dell'Eroide X pubblicata da Thomas Corneille nel 1670 sarà peraltro portata sulla scena, in una versione abbreviata e rimaneggiata, nel monologo iniziale della comédie héroïque di Jean Donneau de Visé intitolata Le Mariage de Bachus et d'Ariane. Rappresentata e pubblicata nel 1672, tale pièce costituisce una sorta di continuazione dell'Ariane di Thomas Corneille: se questa si conclude con una libera riscrittura dell'Eroide X, quella si apre con un adattamento (più fedele alla fonte) del medesimo ipotesto.
2022
978-88-3613-245-4
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