Le opere di Ovidio e la figura stessa di Ovidio sono oggetto di considerazioni di carattere estetico e morale profondamente diverse nella Francia della prima Età moderna. Operando in un contesto culturale ed editoriale estremamente dinamico e complesso, i traduttori di Ovidio si mostrano attenti non soltanto a rivendicare i meriti stilistici delle loro traduzioni, ma anche ad affermare la legittimità della scelta stessa di tradurre quei testi ovidiani che si prestano alle critiche dei lettori più severi, come gli Amores o l'Ars amatoria. Le prefazioni delle traduzioni sono il luogo in cui i traduttori conducono la loro opera di difesa e di autopromozione, tentando di persuadere i lettori dell'interesse del testo fornito e delle qualità umane e intellettuali di Ovidio, e illustrando al contempo i principi che hanno orientato il loro lavoro di traduzione. Ma le prefazioni mirano anche al posizionamento dei traduttori nel contesto ricettivo, esplicitando i rapporti che intrattengono con i traduttori concorrenti oltre alla loro considerazione delle pratiche editoriali ed esegetiche dominanti. Il presente lavoro si propone di analizzare le strategie retoriche di autopromozione adottate dai traduttori di Ovidio nei secoli XVI-XVII, concentrandosi su un elemento che accomuna la maggior parte delle prefazioni: la costruzione di un rapporto di connivenza fra traduttore e lettore.
Connivences ovidiennes : traducteurs et lecteurs d’Ovide aux XVIe et XVIIe siècles
Maurizio Busca
2021-01-01
Abstract
Le opere di Ovidio e la figura stessa di Ovidio sono oggetto di considerazioni di carattere estetico e morale profondamente diverse nella Francia della prima Età moderna. Operando in un contesto culturale ed editoriale estremamente dinamico e complesso, i traduttori di Ovidio si mostrano attenti non soltanto a rivendicare i meriti stilistici delle loro traduzioni, ma anche ad affermare la legittimità della scelta stessa di tradurre quei testi ovidiani che si prestano alle critiche dei lettori più severi, come gli Amores o l'Ars amatoria. Le prefazioni delle traduzioni sono il luogo in cui i traduttori conducono la loro opera di difesa e di autopromozione, tentando di persuadere i lettori dell'interesse del testo fornito e delle qualità umane e intellettuali di Ovidio, e illustrando al contempo i principi che hanno orientato il loro lavoro di traduzione. Ma le prefazioni mirano anche al posizionamento dei traduttori nel contesto ricettivo, esplicitando i rapporti che intrattengono con i traduttori concorrenti oltre alla loro considerazione delle pratiche editoriali ed esegetiche dominanti. Il presente lavoro si propone di analizzare le strategie retoriche di autopromozione adottate dai traduttori di Ovidio nei secoli XVI-XVII, concentrandosi su un elemento che accomuna la maggior parte delle prefazioni: la costruzione di un rapporto di connivenza fra traduttore e lettore.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
M. BUSCA - Connivences ovidiennes.pdf
file disponibile solo agli amministratori
Tipologia:
Versione Editoriale (PDF)
Licenza:
DRM non definito
Dimensione
844.06 kB
Formato
Adobe PDF
|
844.06 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.