Il saggio prende in esame la presenza del vino nella produzione drammatica di Shakespeare, in particolare la sua associazione con il personaggio di Falstaff nelle due parti dell’Enrico IV. Attraverso il discorso sul vino articolato da e attorno a Falstaff, Shakespeare mette a fuoco alcune questioni cruciali della prima modernità inglese, che hanno a che vedere con la costruzione dell’identità nazionale e con la crisi dello statuto del teatro quale spazio di aggregazione sociale. In quanto prodotto di importazione proveniente per lo più dalla penisola iberica e dalle isole sotto il controllo della corona di Spagna, il vino si trova implicato nell’aspro confronto fra l’Inghilterra protestante di Elisabetta I e la Spagna cattolica di Filippo II, al punto da diventare alternativamente significante simbolico della potenza economica inglese e della decadenza associata alla potenza nemica. Nei due drammi considerati, questa duplicità trova espressione nelle dinamiche che ruotano attorno al personaggio comico di Falstaff, e alla (pericolosa) seduzione che il suo essere dedito ai piaceri della carne—in primis le abbondanti libagioni a base di vin di Spagna—esercita sull’erede al trono d’Inghilterra. La taverna di cui Falstaff è fulcro appare come mondo alternativo alla corte, nel quale si celebrano rituali di aggregazione sociale che, come il teatro del tempo, vedono la partecipazione di nobiluomini e proletari e che proprio per questo—ancora come il teatro—sono sotto attacco a fine ’500 per la loro presunta pericolosità sociale. L’analisi di alcuni momenti chiave dei drammi mette in luce come nel portare sul palcoscenico la cultura del vino Shakespeare apra i due drammi a una riflessione sul teatro, il suo statuto e il suo incerto futuro.
"«A huge bombard of sack»: Falstaff e la cultura del vino nel teatro di Shakespeare"
Carla Pomarè
2022-01-01
Abstract
Il saggio prende in esame la presenza del vino nella produzione drammatica di Shakespeare, in particolare la sua associazione con il personaggio di Falstaff nelle due parti dell’Enrico IV. Attraverso il discorso sul vino articolato da e attorno a Falstaff, Shakespeare mette a fuoco alcune questioni cruciali della prima modernità inglese, che hanno a che vedere con la costruzione dell’identità nazionale e con la crisi dello statuto del teatro quale spazio di aggregazione sociale. In quanto prodotto di importazione proveniente per lo più dalla penisola iberica e dalle isole sotto il controllo della corona di Spagna, il vino si trova implicato nell’aspro confronto fra l’Inghilterra protestante di Elisabetta I e la Spagna cattolica di Filippo II, al punto da diventare alternativamente significante simbolico della potenza economica inglese e della decadenza associata alla potenza nemica. Nei due drammi considerati, questa duplicità trova espressione nelle dinamiche che ruotano attorno al personaggio comico di Falstaff, e alla (pericolosa) seduzione che il suo essere dedito ai piaceri della carne—in primis le abbondanti libagioni a base di vin di Spagna—esercita sull’erede al trono d’Inghilterra. La taverna di cui Falstaff è fulcro appare come mondo alternativo alla corte, nel quale si celebrano rituali di aggregazione sociale che, come il teatro del tempo, vedono la partecipazione di nobiluomini e proletari e che proprio per questo—ancora come il teatro—sono sotto attacco a fine ’500 per la loro presunta pericolosità sociale. L’analisi di alcuni momenti chiave dei drammi mette in luce come nel portare sul palcoscenico la cultura del vino Shakespeare apra i due drammi a una riflessione sul teatro, il suo statuto e il suo incerto futuro.File | Dimensione | Formato | |
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