Dopo anni di progettazione e sperimentazione, da giugno 2012, è disponibile in rete il progetto denominato “Granai della memoria” (www.granaidellamemoria.it) promosso e realizzato dall’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche e da Slow Food: un ambizioso percorso scientifico e didattico che intende salvaguardare i saperi orali, parte costitutiva del processo evolutivo dell’uomo. Oggi la cultura della tradizione è minacciata da un mondo che ricerca cocciutamente l’oblio del passato. Di fronte a ciò che possiamo definire una vera e propria “emergenza antropologica” del nuovo millennio occorre combattere la carestia di idee che non riconosce il valore della diversità delle culture. Nei “Granai della memoria” i saperi orali e gestuali trovano riparo divenendo partecipi di un nuovo umanesimo in cui la memoria non è solo sguardo sul nostro passato, ma strumento principe che ri-pensa e ri-modella il futuro. Scopo del progetto è quello di raccogliere e comunicare in video le memorie del mondo attraverso una complessa banca dati multimediale. Le interviste raccolte nel corso di lunghe e approfondite ricerche riportano testimonianze di contadini, operai, artigiani, imprenditori, partigiani e sono disponibili in rete. In linea generale la testimonianza in video deve ricostruire la storia di vita, l’autobiografia dell’intervistato. Raccogliere una storia di vita non significa necessariamente registrare l’universo dell’individuo ma può essere considerato tale anche solo un frammento, un elemento, una parte dell’esistenza del testimone purché rappresenti un tratto paradigmatico, esemplare, del suo essere al mondo. In fondo sappiamo bene che nello scorrere della vita ci sono momenti, attimi, che danno significato a un’intera esistenza e segnano indelebilmente il percorso di vita. I ‘Granai’ sono un innovativo percorso di ricerca di confine, a cavaliere di diverse discipline che nel confronto e nell’analisi trovano nuove e feconde ragioni di sviluppo. Il progetto è il frutto di un lungo percorso scientifico spazio-temporale. Da alcuni decenni siamo impegnati in lavori volti al riconoscimento e alla catalogazione dei beni culturali etnoantropologici. La ricerca, pur registrando notevoli e rilevanti sviluppi, ha incontrato le sue più grosse difficoltà negli snodi teorici e pratici riguardanti l’archiviazione e la memorizzazione informatizzata dei dati di cultura. L’originalità della disseminazione del progetto nel mondo ha trovato in Terra Madre, l’incontro delle comunità del cibo che Slow Food organizza ogni due anni, una prima coerente applicabilità. Nelle ultime tre edizioni (2008, 2010, 2012) abbiamo incominciato a intervistare i contadini che convergono a Torino da tutto il mondo e l’esito del lavoro è molto rassicurante per quel che riguarda il modello teorico, tecnico e metodologico predisposto. Nel corso di Terra Madre 2012 sono state distribuite delle piccole ma performanti telecamere digitali facili da usare. Una dotazione tecnologica utile al fine di creare una prima rete mondiale d’intervistatori, di mediatori, che potranno documentare i gesti e le parole, di rappresentare, di autorappresentare autonomamente le proprie comunità, contribuendo alla costruzione di una memoria collettiva più democratica perché originata da una rete, trasparente il più possibile, ad ogni egemonia politica, sociale, culturale ed economica globale.
Granai della memoria
PORPORATO, Davide;
2012-01-01
Abstract
Dopo anni di progettazione e sperimentazione, da giugno 2012, è disponibile in rete il progetto denominato “Granai della memoria” (www.granaidellamemoria.it) promosso e realizzato dall’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche e da Slow Food: un ambizioso percorso scientifico e didattico che intende salvaguardare i saperi orali, parte costitutiva del processo evolutivo dell’uomo. Oggi la cultura della tradizione è minacciata da un mondo che ricerca cocciutamente l’oblio del passato. Di fronte a ciò che possiamo definire una vera e propria “emergenza antropologica” del nuovo millennio occorre combattere la carestia di idee che non riconosce il valore della diversità delle culture. Nei “Granai della memoria” i saperi orali e gestuali trovano riparo divenendo partecipi di un nuovo umanesimo in cui la memoria non è solo sguardo sul nostro passato, ma strumento principe che ri-pensa e ri-modella il futuro. Scopo del progetto è quello di raccogliere e comunicare in video le memorie del mondo attraverso una complessa banca dati multimediale. Le interviste raccolte nel corso di lunghe e approfondite ricerche riportano testimonianze di contadini, operai, artigiani, imprenditori, partigiani e sono disponibili in rete. In linea generale la testimonianza in video deve ricostruire la storia di vita, l’autobiografia dell’intervistato. Raccogliere una storia di vita non significa necessariamente registrare l’universo dell’individuo ma può essere considerato tale anche solo un frammento, un elemento, una parte dell’esistenza del testimone purché rappresenti un tratto paradigmatico, esemplare, del suo essere al mondo. In fondo sappiamo bene che nello scorrere della vita ci sono momenti, attimi, che danno significato a un’intera esistenza e segnano indelebilmente il percorso di vita. I ‘Granai’ sono un innovativo percorso di ricerca di confine, a cavaliere di diverse discipline che nel confronto e nell’analisi trovano nuove e feconde ragioni di sviluppo. Il progetto è il frutto di un lungo percorso scientifico spazio-temporale. Da alcuni decenni siamo impegnati in lavori volti al riconoscimento e alla catalogazione dei beni culturali etnoantropologici. La ricerca, pur registrando notevoli e rilevanti sviluppi, ha incontrato le sue più grosse difficoltà negli snodi teorici e pratici riguardanti l’archiviazione e la memorizzazione informatizzata dei dati di cultura. L’originalità della disseminazione del progetto nel mondo ha trovato in Terra Madre, l’incontro delle comunità del cibo che Slow Food organizza ogni due anni, una prima coerente applicabilità. Nelle ultime tre edizioni (2008, 2010, 2012) abbiamo incominciato a intervistare i contadini che convergono a Torino da tutto il mondo e l’esito del lavoro è molto rassicurante per quel che riguarda il modello teorico, tecnico e metodologico predisposto. Nel corso di Terra Madre 2012 sono state distribuite delle piccole ma performanti telecamere digitali facili da usare. Una dotazione tecnologica utile al fine di creare una prima rete mondiale d’intervistatori, di mediatori, che potranno documentare i gesti e le parole, di rappresentare, di autorappresentare autonomamente le proprie comunità, contribuendo alla costruzione di una memoria collettiva più democratica perché originata da una rete, trasparente il più possibile, ad ogni egemonia politica, sociale, culturale ed economica globale.File | Dimensione | Formato | |
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