Attraverso un corpus di documenti d'archivio inedito e selezionato dopo una lunga esplorazione dell'Archivio Eredi Neri e di altri archivi privati e pubblici, la ricerca di Patrizia Zambrano e Marco M. Mascolo ha ricostruito per la prima volta la genesi, la nascita e le vicende del primo decennio di vita e di attività della casa editrice Electa (a Firenze prima, quindi a Milano dopo il 1949). Il saggio procede su due registri: nel primo è la ricostruzione delle vicende storiche della casa editrice e dei personaggi che la fondarono, la diressero e la animarono nel primo decennio. Nel secondo gli autori hanno letto e interpretato, in base alle fonti d'archivio, la storia delle pubblicazioni di Electa e perciò (per diacronia e tipologia) le collane, le monografie, i volumi di saggistica, con lo scopo di indagare/analizzare la forma del libro e la sua evoluzione nel cruciale decennio della fondazione. Lo svolgimento del saggio tiene d'occhio anche gli autori attivi per Electa, studiosi (storici delle arti, architetti, scrittori, letterati) con i quali Electa seppe intessere, sin dal suo sorgere, una fitta rete di rapporti, sia in Italia, sia in Europa, sia in America dove regolari erano i contatti con direttori e curatori delle grandi collezioni pubbliche d'arte. Ne risulta un affresco inedito, complesso e articolato, che vede emergere in particolare alcune figure, a partire quelle dei due fondatori, Paola Moroni e Dario Neri, le vere anime del primo progetto editoriale Electa. Oltre e accanto a loro, il saggio delinea le figure dei grandi autori, consulenti e collaboratori, da Bernard Berenson, del quale la casa editrice pubblicò quasi tutte le opere del decennio in esame, a Géza de Fràncovich, a Enzo Carli, a Kenneth Clark, a Max J. Friedlander e molti altri. Il doppio registro ha permesso sia di seguire le vicende storiche della casa editrice, e quindi anche dell'editoria d'arte in Italia, sia di ricostruire, da un punto di vista del tutto inedito, le decisiove trasformazioni avvenute nel mondo della produzione culturale italiana nel decennio post-bellico. Il mutamento dei rapporti con gli autori, la progressiva organizzazione e standardizzazione della produzione (corrispondente al trasferimento della casa editrice da Firenze a Milano), il tramonto assai veloce dei progetti culturali degli anni immediatamente successivi alla Seconda Guerra Mondiale e l'esigenza di trasformare il libro d'arte in un vero 'prodotto' accessibile a tutti sono tutti fenomeni che il saggio mette a fuoco.

"Questa faccenda delle edizioni". La storia di Electa Editrice tra 1944 e 1952 (circa)

Patrizia Zambrano
Co-primo
;
2021-01-01

Abstract

Attraverso un corpus di documenti d'archivio inedito e selezionato dopo una lunga esplorazione dell'Archivio Eredi Neri e di altri archivi privati e pubblici, la ricerca di Patrizia Zambrano e Marco M. Mascolo ha ricostruito per la prima volta la genesi, la nascita e le vicende del primo decennio di vita e di attività della casa editrice Electa (a Firenze prima, quindi a Milano dopo il 1949). Il saggio procede su due registri: nel primo è la ricostruzione delle vicende storiche della casa editrice e dei personaggi che la fondarono, la diressero e la animarono nel primo decennio. Nel secondo gli autori hanno letto e interpretato, in base alle fonti d'archivio, la storia delle pubblicazioni di Electa e perciò (per diacronia e tipologia) le collane, le monografie, i volumi di saggistica, con lo scopo di indagare/analizzare la forma del libro e la sua evoluzione nel cruciale decennio della fondazione. Lo svolgimento del saggio tiene d'occhio anche gli autori attivi per Electa, studiosi (storici delle arti, architetti, scrittori, letterati) con i quali Electa seppe intessere, sin dal suo sorgere, una fitta rete di rapporti, sia in Italia, sia in Europa, sia in America dove regolari erano i contatti con direttori e curatori delle grandi collezioni pubbliche d'arte. Ne risulta un affresco inedito, complesso e articolato, che vede emergere in particolare alcune figure, a partire quelle dei due fondatori, Paola Moroni e Dario Neri, le vere anime del primo progetto editoriale Electa. Oltre e accanto a loro, il saggio delinea le figure dei grandi autori, consulenti e collaboratori, da Bernard Berenson, del quale la casa editrice pubblicò quasi tutte le opere del decennio in esame, a Géza de Fràncovich, a Enzo Carli, a Kenneth Clark, a Max J. Friedlander e molti altri. Il doppio registro ha permesso sia di seguire le vicende storiche della casa editrice, e quindi anche dell'editoria d'arte in Italia, sia di ricostruire, da un punto di vista del tutto inedito, le decisiove trasformazioni avvenute nel mondo della produzione culturale italiana nel decennio post-bellico. Il mutamento dei rapporti con gli autori, la progressiva organizzazione e standardizzazione della produzione (corrispondente al trasferimento della casa editrice da Firenze a Milano), il tramonto assai veloce dei progetti culturali degli anni immediatamente successivi alla Seconda Guerra Mondiale e l'esigenza di trasformare il libro d'arte in un vero 'prodotto' accessibile a tutti sono tutti fenomeni che il saggio mette a fuoco.
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