Tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento la riscoperta delle Vite di Plutarco rinnova un genere letterario che, già a partire dal Medioevo, aveva avuto una grande diffusione: quello della biografia de viris illustribus, Il modello plutarcheo si impone immediatamente e le sue Vite parallele diventano la fonte per eccellenza del genere biografico. Un esempio particolarmente interessante è la ricezione in Francia della Vita di Antonio, che costituisce il modello a partire dal quale viene elaborato il mito letterario del personaggio di Cleopatra. In questo lavoro vengono analizzate due riscritture del testo plutarcheo. In primo luogo la grande traduzione di Jacques Amyot del 1559, che, pur essendo estremamente fedele al modello, è pur sempre una riscrittura rinascimentale che reinterpreta il testo. Inoltre, è stato elaborato un confronto fra questa traduzione e l’opera di Guillaume Belliard, che invece rielabora il modello greco, versificandolo e dando vita a un’opera a sé stante, che gode di un’ampia autonomia rispetto alla Vita plutarchea. Belliard, infatti, all’interno del primo libro dei suoi poemi, pubblica un componimento (Les delitieuses Amours de Marc Antoine, et de Cleopatre del 1578) che amplia e rivisita il testo di Plutarco, esaltando il tema dell’amore e dello strazio per la perdita dell’amato.

Plutarco, Amyot, Belliard: lingua e immaginario nella costruzione della Cléopâtre francese

fassina
2021-01-01

Abstract

Tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento la riscoperta delle Vite di Plutarco rinnova un genere letterario che, già a partire dal Medioevo, aveva avuto una grande diffusione: quello della biografia de viris illustribus, Il modello plutarcheo si impone immediatamente e le sue Vite parallele diventano la fonte per eccellenza del genere biografico. Un esempio particolarmente interessante è la ricezione in Francia della Vita di Antonio, che costituisce il modello a partire dal quale viene elaborato il mito letterario del personaggio di Cleopatra. In questo lavoro vengono analizzate due riscritture del testo plutarcheo. In primo luogo la grande traduzione di Jacques Amyot del 1559, che, pur essendo estremamente fedele al modello, è pur sempre una riscrittura rinascimentale che reinterpreta il testo. Inoltre, è stato elaborato un confronto fra questa traduzione e l’opera di Guillaume Belliard, che invece rielabora il modello greco, versificandolo e dando vita a un’opera a sé stante, che gode di un’ampia autonomia rispetto alla Vita plutarchea. Belliard, infatti, all’interno del primo libro dei suoi poemi, pubblica un componimento (Les delitieuses Amours de Marc Antoine, et de Cleopatre del 1578) che amplia e rivisita il testo di Plutarco, esaltando il tema dell’amore e dello strazio per la perdita dell’amato.
2021
978-2-86906-768-4
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