Lo studio presente è parte di una più ampia ricerca sul concetto di ‘ente’, τὸ ὄν, quale si trova elaborato nel testo greco dei libri della Metafisica.1 In questo contributo, mi occuperò di una delle differenze più interessanti e controverse che intercorrono fra le lingue indoeuropee e le lingue semitiche: la presenza cioè nelle prime di un verbo, quale εἰμι, ‘essere’, in funzione di copula. Di questa differenza considererò alcune possibili implicazioni per la ricezione araba della Metafisica di Aristotele, opera ove è centrale il verbo essere, specie nella forma del participio neutro sostantivato: l’‘ente’ (τὸ ὄν, genitivo τοῦ ὄντ-ος), che pur sostantivato non perde nell’uso aristotelico il suo valore verbale, così da indicare ciò che è.
Il verbo essere nella Metafisica aristotelica dal greco all’arabo
FAZZO S
2018-01-01
Abstract
Lo studio presente è parte di una più ampia ricerca sul concetto di ‘ente’, τὸ ὄν, quale si trova elaborato nel testo greco dei libri della Metafisica.1 In questo contributo, mi occuperò di una delle differenze più interessanti e controverse che intercorrono fra le lingue indoeuropee e le lingue semitiche: la presenza cioè nelle prime di un verbo, quale εἰμι, ‘essere’, in funzione di copula. Di questa differenza considererò alcune possibili implicazioni per la ricezione araba della Metafisica di Aristotele, opera ove è centrale il verbo essere, specie nella forma del participio neutro sostantivato: l’‘ente’ (τὸ ὄν, genitivo τοῦ ὄντ-ος), che pur sostantivato non perde nell’uso aristotelico il suo valore verbale, così da indicare ciò che è.File | Dimensione | Formato | |
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