I processi di rischio alla base dell’Intimate Partner Violence (IPV) sono complessi e differenziati a seconda dei contesti culturali e sociali, delle vittime implicate, della storia relazionale tra vittime e perpetratori. La ricerca scientifica ravvisa nella gelosia un fattore precipitante l’IPV e, nei casi più estremi, intravede nella stessa un fattore trigger nel passaggio violento precipitante in femminicidio. Tuttavia sono pochi gli studi che hanno specificato l’attenzione su questa dimensione complessa da esaminare e comprendere nelle sue sfacettature, e quelli che hanno dedicato un’attenzione clinica alla gelosia, hanno maggiormente esaminato la gelosia patologica come fattore sintomatologico di un disturbo mentale dell’autore di reato. L’obiettivo di questa studio è rappresentare la multidimenionalità della gelosia e il suo ruolo nelle condotte abusanti, maltrattanti, controllanti e aggressive che configurano l’IPV. L’interesse è quello di evidenziare quali processi criminogenici diventano, nelle situazioni estreme di IPV, la condizione anticipatoria dell’escalation violenta fino ad esitare nell’uccisione della vittima. Il campione utilizza i dati di uno studio condotto a Torino che ha esaminato i casi di femminicidio nel corso di quasi 50 anni (1970-2016) e che coinvolge 275 vittime donne e 260 uomini con i quali avevano una relazione più o meno intima, familiare o superficiale.
Il ruolo della gelosia nell’Intimate Partner Violence
Sarah Gino;
2019-01-01
Abstract
I processi di rischio alla base dell’Intimate Partner Violence (IPV) sono complessi e differenziati a seconda dei contesti culturali e sociali, delle vittime implicate, della storia relazionale tra vittime e perpetratori. La ricerca scientifica ravvisa nella gelosia un fattore precipitante l’IPV e, nei casi più estremi, intravede nella stessa un fattore trigger nel passaggio violento precipitante in femminicidio. Tuttavia sono pochi gli studi che hanno specificato l’attenzione su questa dimensione complessa da esaminare e comprendere nelle sue sfacettature, e quelli che hanno dedicato un’attenzione clinica alla gelosia, hanno maggiormente esaminato la gelosia patologica come fattore sintomatologico di un disturbo mentale dell’autore di reato. L’obiettivo di questa studio è rappresentare la multidimenionalità della gelosia e il suo ruolo nelle condotte abusanti, maltrattanti, controllanti e aggressive che configurano l’IPV. L’interesse è quello di evidenziare quali processi criminogenici diventano, nelle situazioni estreme di IPV, la condizione anticipatoria dell’escalation violenta fino ad esitare nell’uccisione della vittima. Il campione utilizza i dati di uno studio condotto a Torino che ha esaminato i casi di femminicidio nel corso di quasi 50 anni (1970-2016) e che coinvolge 275 vittime donne e 260 uomini con i quali avevano una relazione più o meno intima, familiare o superficiale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.