Il tenacissimo telos: assiologia del nuovo e il tessuto delle relazioni

La ricorrente presenza all’interno del corpus degli scritti di Roman Jakobson di richiami alla teleologia non ha mancato di suscitare l’attenzione da parte di diversi studiosi che ne hanno sottolineato il peso specifico e ne hanno indicato differenti matrici filosofiche. Varrebbe tuttavia la pena di riflettere ancora sulla pluralità di accezioni che l’elemento teleologico assume nel percorso teoretico jakobsoniano – accezione diacronica, o storicistica, o sincronico-funzionale (con il polivalente significato di “funzione”), intenzionale (in senso fenomenologico o in altro senso). In questo intervento presenteremo una campionatura di occorrenze della nozione telelologica tratte da diversi scritti jakobsoniani e descriveremo tali occorrenze cercando di individuarne il profilo teoretico, e l’appartenenza o ascendenza filosofica. Ci domanderemo poi se esista un nesso tra la teleologia e l’assiologia del nuovo che emerge a tratti prepotentemente dai lavori di Roman Osipovič. The recurring presence within the corpus of Roman Jakobson’s writings of references to teleology did not fail to attract the attention of several scholars who have remarked the specific weight of this teleology and have shown its different philosophical matrices. It would however be worth considering again the plurality of acceptations that the teleological element assumes in the jakobsonian theoretical path - diachronic, or historicist, or synchronic-functional (with the polyvalent meaning of "function"), intentional (in the phenomenological sense or in other senses). In this paper we will present a sampling of occurrences of the telelological notion taken from various Jakobson’s writings and we will describe these examples trying to identify their theoretical profile and their philosophical ascendence. Then we will ask ourselves whether there is a connection between teleology and that axiology of the new emerging, at times forcefully, from Roman Osipovich’s works.