La Museographia di Caspar Friedrich Neickel, pubblicata nel 1727 a Lispia e Breslavia da Michael Hubert, riveste una grande importanza in quanto anticipa in area tedesca l’impostazione illuminista enciclopedica della classificazione del sapere. Essa non solo presenta in ordine alfabetico le principali Wunderkammer e le biblioteche del XVIII secolo e del passato, ma indica anche con grande precisione le modalità di allestimento dei musei e i motivi che dovrebbero spingere l’uomo a collezionare rarità e a interessarsi della natura e dell’arte. L’opera non era finora mai stata tradotta e risultava quindi difficilmente fruibile da un pubblico non di lingua tedesca. La sua recente traduzione ha avuto lo scopo di rendere accessibile il testo ai lettori italiani, combinando la necessaria precisione filologica con l’esigenza di adeguare l’originale alla lingua d’arrivo, senza tradire le peculiarità stilistiche di Neickel. La Museographia si rivela infatti un testo linguisticamente e sintatticamente complesso, che fa ricorso a molteplici linguaggi specialistici (ad esempio quelli della botanica, zoologia, geologia, mineralogia, musica) e a lingue diverse (quali l’italiano, il nederlandese, il francese, l’inglese, il latino e il greco, questi ultimi spesso tedeschizzati) che hanno richiesto un approfondito lavoro di traduzione con l’ausilio di dizionari e testi specialistici, sia in forma cartacea sia on line, e di esperti italiani e stranieri delle numerose discipline coinvolte. L’intertestualità molto marcata, dovuta alle frequenti citazioni, e gli interventi del curatore, tesi ad integrare il contenuto e migliorare la forma, conferiscono inoltre al testo una pluralità di voci e di registri che rendono l’opera una sorta di mosaico di linguaggi e di nozioni, costituendo una vera e propria summa del sapere della prima metà del XVIII secolo.

Musei, biblioteche e Wunderkammer. La «Museografia» di Caspar Friedrich Neickel e la sua prima traduzione dal tedesco

GIOVANNINI E
2007-01-01

Abstract

La Museographia di Caspar Friedrich Neickel, pubblicata nel 1727 a Lispia e Breslavia da Michael Hubert, riveste una grande importanza in quanto anticipa in area tedesca l’impostazione illuminista enciclopedica della classificazione del sapere. Essa non solo presenta in ordine alfabetico le principali Wunderkammer e le biblioteche del XVIII secolo e del passato, ma indica anche con grande precisione le modalità di allestimento dei musei e i motivi che dovrebbero spingere l’uomo a collezionare rarità e a interessarsi della natura e dell’arte. L’opera non era finora mai stata tradotta e risultava quindi difficilmente fruibile da un pubblico non di lingua tedesca. La sua recente traduzione ha avuto lo scopo di rendere accessibile il testo ai lettori italiani, combinando la necessaria precisione filologica con l’esigenza di adeguare l’originale alla lingua d’arrivo, senza tradire le peculiarità stilistiche di Neickel. La Museographia si rivela infatti un testo linguisticamente e sintatticamente complesso, che fa ricorso a molteplici linguaggi specialistici (ad esempio quelli della botanica, zoologia, geologia, mineralogia, musica) e a lingue diverse (quali l’italiano, il nederlandese, il francese, l’inglese, il latino e il greco, questi ultimi spesso tedeschizzati) che hanno richiesto un approfondito lavoro di traduzione con l’ausilio di dizionari e testi specialistici, sia in forma cartacea sia on line, e di esperti italiani e stranieri delle numerose discipline coinvolte. L’intertestualità molto marcata, dovuta alle frequenti citazioni, e gli interventi del curatore, tesi ad integrare il contenuto e migliorare la forma, conferiscono inoltre al testo una pluralità di voci e di registri che rendono l’opera una sorta di mosaico di linguaggi e di nozioni, costituendo una vera e propria summa del sapere della prima metà del XVIII secolo.
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