Nel contributo viene tracciata la storia della parola “ubiquo”, parola che i dizionari registrano come neologismo gaddiano con prima attestazione nel “Pasticciaccio” (1946), trovando concordi gli studiosi di Gadda. L’aggettivo ha però attestazione precedente sia nella produzione dello stesso Gadda sia in testi del secondo Ottocento disponibili nella biblioteca digitale di Google, che documenta inoltre una più consistente presenza del termine in saggi filosofici dei primi decenni del Novecento, dai quali probabilmente Gadda ha tratto il tecnicismo teologico-filosofico.

Gadda e la fortuna di "ubiquo"

Ludovica Maconi
2016-01-01

Abstract

Nel contributo viene tracciata la storia della parola “ubiquo”, parola che i dizionari registrano come neologismo gaddiano con prima attestazione nel “Pasticciaccio” (1946), trovando concordi gli studiosi di Gadda. L’aggettivo ha però attestazione precedente sia nella produzione dello stesso Gadda sia in testi del secondo Ottocento disponibili nella biblioteca digitale di Google, che documenta inoltre una più consistente presenza del termine in saggi filosofici dei primi decenni del Novecento, dai quali probabilmente Gadda ha tratto il tecnicismo teologico-filosofico.
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