Un nuovo stile di famiglia sta oggi con determinazione affacciandosi sulla scena americana ed europea: si tratta della famiglia chiamata “poliamorosa”, per indicare l’esistenza di legami sentimentali d’amore caratterizzati dalla stabilità fra più di due persone adulte, non importa se omo, etero, bi-sessuali, queer o perfino a-sessuali, che si vivono come un’organizzazione familiare. É una tipologia di famiglia poligamica che potremmo indicare come “moderna”, la quale si differenzia da quella “tradizionale”o “convenzionale”, nelle sue tipiche forme finora conosciute della poliginia o più raramente poliandria, per l’assoluta variabilità dei suoi assetti in termini di genere e di preferenze sessuali. Considerato fino a poco tempo fa come un fenomeno di nicchia, frivolo e di pura rottura simbolica, figlio di movimenti d’avanguardia transitori, come quello degli hippies figli dei fiori, il poliamore rappresenta oggi un fenomeno sempre meno marginale e sempre più stabilmente presente nelle nostre società. Che posizione assume o assumerà il diritto occidentale di fronte a questo recentissimo sviluppo del modo di far famiglia, che – per quanto oggi largamente minoritario – appare tuttavia come uno stile familiare sempre più solido e numericamente non trascurabile? Risponderà alle esigenze di una società in evoluzione, offrendo alla famiglia poliamorosa protezione in termini sia negativi che positivi? La vittoria del movimento LGBTQ nelle battaglie per le unioni civili o per il matrimonio omosessuale, che ha portato i sistemi giuridici occidentali ad accettare un cambiamento rivoluzionario rispetto alla monogamia classica, da sempre concepita come un’unione fra sessi rigidamente diversi, depone a favore di un’uguale possibilità di successo in relazione allo scardinamento anche del modello diadico e al riconoscimento di un matrimonio o un’unione civile plurima? O al contrario le forme di organizzazione familiari che contemplano relazioni sentimentali fra più di due adulti presentano caratteristiche di rottura troppo spinta per i sistemi giuridici del nord del mondo?

Il poliamore, i diritti e il diritto.

Elisabetta Grande
2018-01-01

Abstract

Un nuovo stile di famiglia sta oggi con determinazione affacciandosi sulla scena americana ed europea: si tratta della famiglia chiamata “poliamorosa”, per indicare l’esistenza di legami sentimentali d’amore caratterizzati dalla stabilità fra più di due persone adulte, non importa se omo, etero, bi-sessuali, queer o perfino a-sessuali, che si vivono come un’organizzazione familiare. É una tipologia di famiglia poligamica che potremmo indicare come “moderna”, la quale si differenzia da quella “tradizionale”o “convenzionale”, nelle sue tipiche forme finora conosciute della poliginia o più raramente poliandria, per l’assoluta variabilità dei suoi assetti in termini di genere e di preferenze sessuali. Considerato fino a poco tempo fa come un fenomeno di nicchia, frivolo e di pura rottura simbolica, figlio di movimenti d’avanguardia transitori, come quello degli hippies figli dei fiori, il poliamore rappresenta oggi un fenomeno sempre meno marginale e sempre più stabilmente presente nelle nostre società. Che posizione assume o assumerà il diritto occidentale di fronte a questo recentissimo sviluppo del modo di far famiglia, che – per quanto oggi largamente minoritario – appare tuttavia come uno stile familiare sempre più solido e numericamente non trascurabile? Risponderà alle esigenze di una società in evoluzione, offrendo alla famiglia poliamorosa protezione in termini sia negativi che positivi? La vittoria del movimento LGBTQ nelle battaglie per le unioni civili o per il matrimonio omosessuale, che ha portato i sistemi giuridici occidentali ad accettare un cambiamento rivoluzionario rispetto alla monogamia classica, da sempre concepita come un’unione fra sessi rigidamente diversi, depone a favore di un’uguale possibilità di successo in relazione allo scardinamento anche del modello diadico e al riconoscimento di un matrimonio o un’unione civile plurima? O al contrario le forme di organizzazione familiari che contemplano relazioni sentimentali fra più di due adulti presentano caratteristiche di rottura troppo spinta per i sistemi giuridici del nord del mondo?
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