Le terre occitane al di qua delle Alpi sono un patrimonio particolarmente interessante che sempre più viene indagato per comprendere le molteplici espressioni culturali del nostro Paese. La cultura occitana è un altrove che può riservare delle felici sorprese perché portatore di saperi materiali e immateriali frutto di profonde memorie che si sono nutrite di miti, riti, di un sistema immaginario che le Alpi non hanno frammentato ma favorito. Nella tradizione occitana il tempo ha un ritmo annuale che riconosce solo due stagioni. Quella lunga, invernale del letargo e quella breve, estiva dove il montanaro deve provvedere a produrre gli alimenti che generano la riserva invernale. Le maschere animali, il mito dell’uomo selvaggio sono l’espressione rituale di questo ritmo costitutivo della montagna occitana. Si tratta di una pluralità di conoscenze che la tradizione ci ha consegnato e che l’uomo della postmodernità non deve disperdere perché è a partire anche da esse che si possono ri-costruire innovativi e originali progetti comunitari di futuro. L’indagine è stata condotta a partire da dalla disamina della ampia letteratura folklorica sulle alpi piemontesi, unitamente ai dati etnografici raccolti dall’autore all’interno dei “Granai della memoria”.

L’orso, il lupo, l’uomo selvatico: viaggio etnografico nei carnevali occitani

Porporato Davide
2017-01-01

Abstract

Le terre occitane al di qua delle Alpi sono un patrimonio particolarmente interessante che sempre più viene indagato per comprendere le molteplici espressioni culturali del nostro Paese. La cultura occitana è un altrove che può riservare delle felici sorprese perché portatore di saperi materiali e immateriali frutto di profonde memorie che si sono nutrite di miti, riti, di un sistema immaginario che le Alpi non hanno frammentato ma favorito. Nella tradizione occitana il tempo ha un ritmo annuale che riconosce solo due stagioni. Quella lunga, invernale del letargo e quella breve, estiva dove il montanaro deve provvedere a produrre gli alimenti che generano la riserva invernale. Le maschere animali, il mito dell’uomo selvaggio sono l’espressione rituale di questo ritmo costitutivo della montagna occitana. Si tratta di una pluralità di conoscenze che la tradizione ci ha consegnato e che l’uomo della postmodernità non deve disperdere perché è a partire anche da esse che si possono ri-costruire innovativi e originali progetti comunitari di futuro. L’indagine è stata condotta a partire da dalla disamina della ampia letteratura folklorica sulle alpi piemontesi, unitamente ai dati etnografici raccolti dall’autore all’interno dei “Granai della memoria”.
2017
978-88-98054-31-2
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