Questo commento alla sentenza dell Corte di giustizia UE Verband Sozialer Wettbewerb ev Vs. Innova Vital GmbH evidenzia le possibili criticità derivanti dalla interpretazione estensiva del regolamento 1924/06/CE sui claims nutrizionali e salutistici relativi agli alimenti, raggruppandole in tre diversi ordini di ragioni: 1) l'applicazione della norma, concepita in termini restrittivi per tutelare il consumatore, anche ai professionisti della salute rende difficile distinguere la fattispecie della violazione diretta del regolamento 1924/06/CE da quella della violazione degli obblighi di diligenza nei rapporti B2B previsti dall'articolo 14 della direttiva 2005/29/CE, con problematiche ricadute negli ordinamenti nazionali per gli operatori economici (sia per l'eventuale applicazione di sanzioni che sul versante contrattuale, come illustrato nel commento); 2) l'aumento delle cautele "ex ante" tende a deresponsabilizzare i professionisti che si frappongono fra produttori di alimenti e consumatori, contraddicendo l'approccio solidaristico della legislazione alimentare europea; 3) la sentenza va comunque inquadrata nel contesto dei recenti orientamenti della Corte di giustizia UE in materia di diritto dei consumatori, sempre più improntati al "paternalismo giuridico", con effetti economici (costi) che rischiano di superare i benefici in termini sociali.

Sulla difficile distinzione fra comunicazione commerciale indiretta ai consumatori e pubblicità fra i professionisti

RUBINO, VITO
2016-01-01

Abstract

Questo commento alla sentenza dell Corte di giustizia UE Verband Sozialer Wettbewerb ev Vs. Innova Vital GmbH evidenzia le possibili criticità derivanti dalla interpretazione estensiva del regolamento 1924/06/CE sui claims nutrizionali e salutistici relativi agli alimenti, raggruppandole in tre diversi ordini di ragioni: 1) l'applicazione della norma, concepita in termini restrittivi per tutelare il consumatore, anche ai professionisti della salute rende difficile distinguere la fattispecie della violazione diretta del regolamento 1924/06/CE da quella della violazione degli obblighi di diligenza nei rapporti B2B previsti dall'articolo 14 della direttiva 2005/29/CE, con problematiche ricadute negli ordinamenti nazionali per gli operatori economici (sia per l'eventuale applicazione di sanzioni che sul versante contrattuale, come illustrato nel commento); 2) l'aumento delle cautele "ex ante" tende a deresponsabilizzare i professionisti che si frappongono fra produttori di alimenti e consumatori, contraddicendo l'approccio solidaristico della legislazione alimentare europea; 3) la sentenza va comunque inquadrata nel contesto dei recenti orientamenti della Corte di giustizia UE in materia di diritto dei consumatori, sempre più improntati al "paternalismo giuridico", con effetti economici (costi) che rischiano di superare i benefici in termini sociali.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
201706021409.pdf

Open Access dal 03/06/2020

Descrizione: PDF
Tipologia: Documento in Post-print
Licenza: DRM non definito
Dimensione 1.37 MB
Formato Adobe PDF
1.37 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11579/85704
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact