L’Autrice commenta la sentenza della Corte costituzionale n. 96 del 2015, che ha dichiarato incostituzionale il divieto di accesso alla procreazione medicalmente assistita e alla diagnosi preimpianto per le coppie fertili portatrici di malattie genetiche, contenuto nella legge 40/2004. La sentenza si apprezza particolarmente per “le parole non dette”: per avere cioè fondato il giudizio di illegittimità sulla sola violazione del diritto alla salute della donna, ex articolo 32 della Costituzione, e non su un inesistente (almeno nell’ordinamento giuridico italiano) “diritto al figlio sano”.

Le parole non dette. In lode alla sentenza 96/2015 in materia di fecondazione assistita e diagnosi preimpianto per coppie fertili portatrici di malattia genetica

TRIPODINA, Chiara
2015-01-01

Abstract

L’Autrice commenta la sentenza della Corte costituzionale n. 96 del 2015, che ha dichiarato incostituzionale il divieto di accesso alla procreazione medicalmente assistita e alla diagnosi preimpianto per le coppie fertili portatrici di malattie genetiche, contenuto nella legge 40/2004. La sentenza si apprezza particolarmente per “le parole non dette”: per avere cioè fondato il giudizio di illegittimità sulla sola violazione del diritto alla salute della donna, ex articolo 32 della Costituzione, e non su un inesistente (almeno nell’ordinamento giuridico italiano) “diritto al figlio sano”.
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