Oggetto dell’articolo è la relazione tra esposizione al rischio, percezione del rischio e diffusione della “cultura della sicurezza”. L’oggetto di studio viene inquadrato in termini generali facendo riferimento allo svilupparsi della riflessione scientifica sul tema. Un’analisi empirica permette poi di pprofondire un aspetto specifico del tema: la disponibilità al coinvolgimento degli individui in attività legate alla Protezione Civile. In particolare si vogliono chiarire alcuni punti potenzialmente importanti sia nella progettazione che nell’implementazione di iniziative volte alla diffusione della “cultura della sicurezza”. A tal fine sono stati analizzati i dati ottenuti tramite un questionario somministrato a oltre un centinaio di individui cinque anni dopo l’alluvione che aveva colpito la città di Asti. Dai dati emerge una tipologia potenzialmente utile per impostare campagne di informazione sulla sicurezza. Da una parte la maggioranza dei “non informati” (55%: individuati in base al non aver partecipato a incontri, né aver ricevuto materiale informativo); dall’altra parte gli “informati”, tra i quali si può ulteriormente distinguere tra coloro che sono stati esposti solo a materiale informativo (21%) e coloro che hanno partecipato a incontri (24%). Questi ultimi potrebbero essere messi in grado di fare fronte a, e di essere un riferimento durante, una situazione di emergenza oppure utilizzati come intermediari nel caso di diffusione di informazioni, secondo il modello del two-steps flow of communication.

Disastri, percezione del rischio e “cultura della sicurezza”. La percezione del rischio da parte della popolazione cinque anni dopo l’alluvione del Piemonte meridionale

ERCOLE, Enrico
2014-01-01

Abstract

Oggetto dell’articolo è la relazione tra esposizione al rischio, percezione del rischio e diffusione della “cultura della sicurezza”. L’oggetto di studio viene inquadrato in termini generali facendo riferimento allo svilupparsi della riflessione scientifica sul tema. Un’analisi empirica permette poi di pprofondire un aspetto specifico del tema: la disponibilità al coinvolgimento degli individui in attività legate alla Protezione Civile. In particolare si vogliono chiarire alcuni punti potenzialmente importanti sia nella progettazione che nell’implementazione di iniziative volte alla diffusione della “cultura della sicurezza”. A tal fine sono stati analizzati i dati ottenuti tramite un questionario somministrato a oltre un centinaio di individui cinque anni dopo l’alluvione che aveva colpito la città di Asti. Dai dati emerge una tipologia potenzialmente utile per impostare campagne di informazione sulla sicurezza. Da una parte la maggioranza dei “non informati” (55%: individuati in base al non aver partecipato a incontri, né aver ricevuto materiale informativo); dall’altra parte gli “informati”, tra i quali si può ulteriormente distinguere tra coloro che sono stati esposti solo a materiale informativo (21%) e coloro che hanno partecipato a incontri (24%). Questi ultimi potrebbero essere messi in grado di fare fronte a, e di essere un riferimento durante, una situazione di emergenza oppure utilizzati come intermediari nel caso di diffusione di informazioni, secondo il modello del two-steps flow of communication.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11579/48160
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