Il temuto generalizzato credit crunch non c’è stato, almeno in Italia. Le banche rimangono vicine alle famiglie. Lo conferma anche il Rapporto. Poco meno di un intervistato su cinque dichiara di aver dovuto ricorrere a prestiti di banche o finanziarie per far fronte a spese ritenute necessarie. Oltre il 75% di chi è ricorso all’indebitamento afferma di aver trovato gli operatori disponibili a concedere il prestito. Tre intervistati su quattro si dichiarano molto o abbastanza soddisfatti dell’intermediario utilizzato nel suo complesso. Due intervistati su tre segnalano che le banche sono diventate più attente alla selezione dei clienti nella concessione del credito. E, ugualmente, il 66% del campione nutre nei confronti delle banche un grado di fiducia non inferiore a quello manifestato verso il settore prima della crisi. La fiducia che i risparmiatori manifestano verso le banche italiane è un asset prezioso. Ma non è una cambiale in bianco. I risparmiatori vivono la lezione della crisi anche nella forma di un’acuita attenzione al confronto tra banca e banca. Le banche non sono più tutte uguali. Due intervistati su tre affermano di aver valutato anche proposte di altri intermediari prima della sottoscrizione di un mutuo. Per il 25% del campione l’intermediario utilizzato oggi per le comuni operazioni di conto corrente non è lo stesso di due anni fa. Il risparmiatore c’é. Il risparmiatore cambia. La crisi accelera i tempi del cambiamento. Anche per le banche.
I rapporti tra i risparmiatori e le banche.
VALLETTA, Mario;ZOCCHI, PAOLA
2009-01-01
Abstract
Il temuto generalizzato credit crunch non c’è stato, almeno in Italia. Le banche rimangono vicine alle famiglie. Lo conferma anche il Rapporto. Poco meno di un intervistato su cinque dichiara di aver dovuto ricorrere a prestiti di banche o finanziarie per far fronte a spese ritenute necessarie. Oltre il 75% di chi è ricorso all’indebitamento afferma di aver trovato gli operatori disponibili a concedere il prestito. Tre intervistati su quattro si dichiarano molto o abbastanza soddisfatti dell’intermediario utilizzato nel suo complesso. Due intervistati su tre segnalano che le banche sono diventate più attente alla selezione dei clienti nella concessione del credito. E, ugualmente, il 66% del campione nutre nei confronti delle banche un grado di fiducia non inferiore a quello manifestato verso il settore prima della crisi. La fiducia che i risparmiatori manifestano verso le banche italiane è un asset prezioso. Ma non è una cambiale in bianco. I risparmiatori vivono la lezione della crisi anche nella forma di un’acuita attenzione al confronto tra banca e banca. Le banche non sono più tutte uguali. Due intervistati su tre affermano di aver valutato anche proposte di altri intermediari prima della sottoscrizione di un mutuo. Per il 25% del campione l’intermediario utilizzato oggi per le comuni operazioni di conto corrente non è lo stesso di due anni fa. Il risparmiatore c’é. Il risparmiatore cambia. La crisi accelera i tempi del cambiamento. Anche per le banche.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
BNL online_Rapporto 2009 sul risparmio.pdf
file disponibile solo agli amministratori
Tipologia:
Documento in Post-print
Licenza:
DRM non definito
Dimensione
575.42 kB
Formato
Adobe PDF
|
575.42 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.