Lo scritto propone una lettura integrata degli artt. 2407 c.c. e 25 octies CCII, muovendo dall’idea che la riforma della prima norma debba essere letta in raccordo con i doveri di segnalazione e vigilanza previsti dal Codice della crisi e in parallelo con gli obblighi di avviso e salvataggio sanciti dal Codice civile. L’assunto centrale è che la limitazione di responsabilità operi come incentivo “abilitante”: essa tutela i sindaci solo se attivi e diligenti, mentre l’omessa segnalazione può, de iure condito, configurare una presunzione juris tantum di dolo eventuale, con conseguente esclusione del cap. Con spirito di autocritica l’A. riconosce essere più ardita la proposta di configurare la segnalazione, ove ne ricorrano i presupposti, come porta d’ingresso al limite risarcitorio, bilanciando la funzione preventiva del controllo con l’esigenza di non scoraggiare l’assunzione della carica. Le conclusioni, volutamente interlocutorie, delineano un modello in cui diritto vigente e prospettive de iure condendo s’intrecciano, rafforzando la coerenza sistemica tra Codice civile, Codice della crisi e disciplina assicurativa.

Una lettura integrata degli artt. 2407 c.c. e 25 octies CCII: dalla responsabilità “paralizzante” alla responsabilità “abilitante”

Marina Spiotta
2025-01-01

Abstract

Lo scritto propone una lettura integrata degli artt. 2407 c.c. e 25 octies CCII, muovendo dall’idea che la riforma della prima norma debba essere letta in raccordo con i doveri di segnalazione e vigilanza previsti dal Codice della crisi e in parallelo con gli obblighi di avviso e salvataggio sanciti dal Codice civile. L’assunto centrale è che la limitazione di responsabilità operi come incentivo “abilitante”: essa tutela i sindaci solo se attivi e diligenti, mentre l’omessa segnalazione può, de iure condito, configurare una presunzione juris tantum di dolo eventuale, con conseguente esclusione del cap. Con spirito di autocritica l’A. riconosce essere più ardita la proposta di configurare la segnalazione, ove ne ricorrano i presupposti, come porta d’ingresso al limite risarcitorio, bilanciando la funzione preventiva del controllo con l’esigenza di non scoraggiare l’assunzione della carica. Le conclusioni, volutamente interlocutorie, delineano un modello in cui diritto vigente e prospettive de iure condendo s’intrecciano, rafforzando la coerenza sistemica tra Codice civile, Codice della crisi e disciplina assicurativa.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11579/216022
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