Una serie di fattori, tra i quali la crisi finanziaria e la costante decrescita dei tassi di interesse, ha portato gli intermediari a inserire nei contratti di mutuo e di leasing delle clausole che limitano la di-scesa del valore del tasso di interesse variabile, impedendo che esso possa raggiungere valori particolarmente bassi ovvero valori nega-tivi. La qualificazione della clausola floor ha generato un vivace di-battito in dottrina e giurisprudenza tra chi sostiene che essa rappre-senta un contratto derivato incorporato all’interno di un contratto “host” e chi crede, invece, che costituisca un mero meccanismo di quantificazione del corrispettivo che interagisce con la previsione del tasso di interesse variabile.
Sulla natura giuridica della clausola floor: derivato o meccanismo di quantificazione del corrispettivo?
Andrea Carrisi
2020-01-01
Abstract
Una serie di fattori, tra i quali la crisi finanziaria e la costante decrescita dei tassi di interesse, ha portato gli intermediari a inserire nei contratti di mutuo e di leasing delle clausole che limitano la di-scesa del valore del tasso di interesse variabile, impedendo che esso possa raggiungere valori particolarmente bassi ovvero valori nega-tivi. La qualificazione della clausola floor ha generato un vivace di-battito in dottrina e giurisprudenza tra chi sostiene che essa rappre-senta un contratto derivato incorporato all’interno di un contratto “host” e chi crede, invece, che costituisca un mero meccanismo di quantificazione del corrispettivo che interagisce con la previsione del tasso di interesse variabile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


