Il lettore della Scienza nuova ha di fronte un vasto universo narrativo sorretto e motivato da un rigoroso impianto speculativo e percorso da una tenace volontà documentaria. Attraverso il suo peculiare stile della simultaneità Vico non giustappone come blocchi separati teoresi, erudizione e racconto, ma li presenta in costante osmosi, a livello sia microtestuale sia macrotestuale. La scrittura vichiana tende a trasformare la diacronia diegetica in sincronia iconica, la consequenzialità argomentativa in circolarità figurale, senza peraltro che alcuna di queste componenti smarrisca la propria funzionalità all'interno dell’opera. Ne risulta una pluralità ordinatamente intricata di luoghi. L’analisi delle strategie espressive in atto nell’opera evidenzia già a partire da queste il forte ruolo teorico rivestito dalle immagini nel pensiero vichiano. Il professore di eloquenza che conferisce alla topica la «degnità» di originaria sapienza e alla figura il valore di forma conoscitiva costruisce un testo in cui i luoghi dell’inventio, la dispositio costruita su fili analogici, la ricca elocutio rinviano isomorficamente alla memoria dell’«universale fantastico». Anche la compagine paratestuale della Scienza nuova mostra un fitto tessuto di valori spaziali e iconici: i caratteri tipografici variamente differenziati, la strutturazione dei titoli, la stessa Dipintura in apertura di libro sono scelte retoriche consapevoli, anch’esse funzionali alle riflessioni vichiane sul rapporto tra immagine e parola, oltre che «enunciazioni tipografiche» radicate nella prassi editoriale del tempo. / The reader of the “New Science” is facing a vast fictional universe supported and motivated by a rigorous speculative system and crossed by a strong documentary will. Through his unique style of simultaneity Vico does not juxtapose theoresis, erudition and tale as separate blocks, but presents them in constant osmosis, both microtextual and macrotextual. Vico's writing tends to transform the diegetic diachrony in iconical synchrony, the argumentative consequentiality in figurative circularity, without that none of these components within the work loses its functionality. The result is a neatly intricate plurality of loci. The analysis of expressive strategies acting in the work shows already here the strong role played by images in Giambattista Vico’s theoretical work. The professor of eloquence who gives to the topic the "worthiness" of the original wisdom and gives to figure the value of cognitive form constructs a text in which the loci of inventio, the dispositio constructed of analogical threads, the rich elocutio refer isomorphically to the memory of ''phantastic universal.' Also the paratextual structure of “New Science” shows a dense tissue of space and iconic values: the variously differentiated typefaces, the structurization of titles, the same Dipintura at the opening of the book are rhetorical choices, which are also functional to Vico's reflections on the relationship between image and word, as well as "typographic enunciations" rooted in the publishing practice of time.

Figure vichiane. Retorica e topica della "Scienza nuova"

SINI, Stefania Irene
2005-01-01

Abstract

Il lettore della Scienza nuova ha di fronte un vasto universo narrativo sorretto e motivato da un rigoroso impianto speculativo e percorso da una tenace volontà documentaria. Attraverso il suo peculiare stile della simultaneità Vico non giustappone come blocchi separati teoresi, erudizione e racconto, ma li presenta in costante osmosi, a livello sia microtestuale sia macrotestuale. La scrittura vichiana tende a trasformare la diacronia diegetica in sincronia iconica, la consequenzialità argomentativa in circolarità figurale, senza peraltro che alcuna di queste componenti smarrisca la propria funzionalità all'interno dell’opera. Ne risulta una pluralità ordinatamente intricata di luoghi. L’analisi delle strategie espressive in atto nell’opera evidenzia già a partire da queste il forte ruolo teorico rivestito dalle immagini nel pensiero vichiano. Il professore di eloquenza che conferisce alla topica la «degnità» di originaria sapienza e alla figura il valore di forma conoscitiva costruisce un testo in cui i luoghi dell’inventio, la dispositio costruita su fili analogici, la ricca elocutio rinviano isomorficamente alla memoria dell’«universale fantastico». Anche la compagine paratestuale della Scienza nuova mostra un fitto tessuto di valori spaziali e iconici: i caratteri tipografici variamente differenziati, la strutturazione dei titoli, la stessa Dipintura in apertura di libro sono scelte retoriche consapevoli, anch’esse funzionali alle riflessioni vichiane sul rapporto tra immagine e parola, oltre che «enunciazioni tipografiche» radicate nella prassi editoriale del tempo. / The reader of the “New Science” is facing a vast fictional universe supported and motivated by a rigorous speculative system and crossed by a strong documentary will. Through his unique style of simultaneity Vico does not juxtapose theoresis, erudition and tale as separate blocks, but presents them in constant osmosis, both microtextual and macrotextual. Vico's writing tends to transform the diegetic diachrony in iconical synchrony, the argumentative consequentiality in figurative circularity, without that none of these components within the work loses its functionality. The result is a neatly intricate plurality of loci. The analysis of expressive strategies acting in the work shows already here the strong role played by images in Giambattista Vico’s theoretical work. The professor of eloquence who gives to the topic the "worthiness" of the original wisdom and gives to figure the value of cognitive form constructs a text in which the loci of inventio, the dispositio constructed of analogical threads, the rich elocutio refer isomorphically to the memory of ''phantastic universal.' Also the paratextual structure of “New Science” shows a dense tissue of space and iconic values: the variously differentiated typefaces, the structurization of titles, the same Dipintura at the opening of the book are rhetorical choices, which are also functional to Vico's reflections on the relationship between image and word, as well as "typographic enunciations" rooted in the publishing practice of time.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11579/20003
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