Soprattutto con l’avanzare dell’età, molti s’interrogano sul tempo che resta, ed è bello vedere come, in una prospettiva radicata nella vita, quel tempo riveli una forza e una resistenza per restare, sottraendosi a un calcolo solo quantitativo. Il tempo che resta è il tempo avanzato (quantitativamente), ma che è anche “avanzato” (qualitativamente), come livello più avanti degli altri. Avanzata è l’età, che si dice anche attempata. E attemparsi, che ha in sé la parola tempo, significa invecchiare, ma anche indugiare, cioè ritardare, soffermarsi, trattenersi. Il contrario di attemparsi è decidersi, andarsene senza indugio, “senza por tempo in mezzo”: è questo “tempo in mezzo”, questo inframmezzo, che permette d’indugiare.

Elogio dell'indugio

Iolanda Poma
2024-01-01

Abstract

Soprattutto con l’avanzare dell’età, molti s’interrogano sul tempo che resta, ed è bello vedere come, in una prospettiva radicata nella vita, quel tempo riveli una forza e una resistenza per restare, sottraendosi a un calcolo solo quantitativo. Il tempo che resta è il tempo avanzato (quantitativamente), ma che è anche “avanzato” (qualitativamente), come livello più avanti degli altri. Avanzata è l’età, che si dice anche attempata. E attemparsi, che ha in sé la parola tempo, significa invecchiare, ma anche indugiare, cioè ritardare, soffermarsi, trattenersi. Il contrario di attemparsi è decidersi, andarsene senza indugio, “senza por tempo in mezzo”: è questo “tempo in mezzo”, questo inframmezzo, che permette d’indugiare.
2024
978-88-425-6622-9
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11579/193165
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