Scopo di questo lavoro è stato di valutare in 16 anni di esperienza implantologica, le cause di insuccesso in questa disciplina chirurgica. La comunità scientifica internazionale ha unanimamente accettato e dimostrato l’affidabilità e la predicibilità dell’implantologia come tecnica operativa odontoiatrica idonea alla risoluzione di notevoli problemi clinici. L’odontoiatra considera l’implantologia come opzione valida e, spesso, come tecnica di prima scelta, per la soluzione delle problematiche del paziente. Si calcola che, annualmente nel mondo vengono effettuati circa un milione di impianti. Condizioni cliniche di comune riscontro in cui può essere utile far ricorso all’implantologia: assenza di un elemento dentario, assenza di più elementi intercalati, sella edentula distale mono e/o bilaterale, edentulia totale, agenesie (naturalmente l’intervento andrà eseguito solo alla fine della crescita scheletrica).Tale affidabilità può venir meno allorquando subentrano complicazioni intra-operatorie e post-operatorie. Tra le complicanze intra-operatorie ricordiamo: Posizione errata dell’asse dell’impianto, rottura degli strumenti, rischio durante l’utilizzo delle frese di necrosi ossea con l’aumento della temperatura oltre i 53, lesione del canale alveolare, perforazione della cavità mascellare o nasale, inserimento non eccessivamente profondo rispetto alla corticale ossea dell’impianto, frattura della parete di supporto dell’impianto, mobilità primaria dell’impianto per eccesso di filettatura, frattura dell’impianto (soprattutto impianti ceramici), mancata rimozione di tessuto granulomatoso nei post-estrattivi, errata programmazione di interventi molto complessi. Tra le complicanze post-operatorie: infezione primaria della ferita, perimplantite, frattura dell’impianto sotto carico masticatorio, frattura delle viti di collegamento protesi-impianto, braccio di leva svantaggioso tra impianto e protesi (perdita precoce di supporto osseo). Da tale lavoro si evince che l’età del paziente, purchè sia in grado di adempiere alle comuni manovre di igiene orale e i due sessi non influenzano il successo implantare.

Complicanze in implantologia orale

ROCCHETTI, Vincenzo;MIGLIARIO, MARIO;
2005-01-01

Abstract

Scopo di questo lavoro è stato di valutare in 16 anni di esperienza implantologica, le cause di insuccesso in questa disciplina chirurgica. La comunità scientifica internazionale ha unanimamente accettato e dimostrato l’affidabilità e la predicibilità dell’implantologia come tecnica operativa odontoiatrica idonea alla risoluzione di notevoli problemi clinici. L’odontoiatra considera l’implantologia come opzione valida e, spesso, come tecnica di prima scelta, per la soluzione delle problematiche del paziente. Si calcola che, annualmente nel mondo vengono effettuati circa un milione di impianti. Condizioni cliniche di comune riscontro in cui può essere utile far ricorso all’implantologia: assenza di un elemento dentario, assenza di più elementi intercalati, sella edentula distale mono e/o bilaterale, edentulia totale, agenesie (naturalmente l’intervento andrà eseguito solo alla fine della crescita scheletrica).Tale affidabilità può venir meno allorquando subentrano complicazioni intra-operatorie e post-operatorie. Tra le complicanze intra-operatorie ricordiamo: Posizione errata dell’asse dell’impianto, rottura degli strumenti, rischio durante l’utilizzo delle frese di necrosi ossea con l’aumento della temperatura oltre i 53, lesione del canale alveolare, perforazione della cavità mascellare o nasale, inserimento non eccessivamente profondo rispetto alla corticale ossea dell’impianto, frattura della parete di supporto dell’impianto, mobilità primaria dell’impianto per eccesso di filettatura, frattura dell’impianto (soprattutto impianti ceramici), mancata rimozione di tessuto granulomatoso nei post-estrattivi, errata programmazione di interventi molto complessi. Tra le complicanze post-operatorie: infezione primaria della ferita, perimplantite, frattura dell’impianto sotto carico masticatorio, frattura delle viti di collegamento protesi-impianto, braccio di leva svantaggioso tra impianto e protesi (perdita precoce di supporto osseo). Da tale lavoro si evince che l’età del paziente, purchè sia in grado di adempiere alle comuni manovre di igiene orale e i due sessi non influenzano il successo implantare.
2005
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