La chiesa di Sant’Eusebio a Vercelli, polo cimiteriale e martiriale in età paleocristiana e cattedrale dal X secolo, rappresenta un centro ecclesiastico di grande rilievo nel Nord-Ovest italiano. Essa custodiva la memoria di sant’Eusebio, qui sepolto, e fu sede di una delle più antiche diocesi di quell’area, di un potente episcopato e di un altrettanto influente capitolo canonicale. L’antico edificio ha conosciuto un totale rifacimento tra il XVI e il XIX secolo, con l’eccezione del campanile, che si presenta ancora oggi per la maggior parte della sua altezza nella fase del XII secolo. Il contributo si concentra sulla chiesa precedente le ricostruzioni di età moderna, anche oggetto di recenti reinterpretazioni. Attraverso una disamina delle fonti scritte, cartografiche e dei dati materiali sussistenti, si cerca di ricomporre la lunga e complessa storia architettonica dell’edificio, con particolare attenzione alle fasi medievali, spesso sottovalutate nella storiografia. The church of St. Eusebius in Vercelli, a funerary and martyrial pole in the early Christian period and a cathedral since the 10th century, represents a major ecclesiastical center in northwestern Italy. It was linked to the memory of St. Eusebius, who was buried here, and thus it became the see of one of the leading dioceses in that area, as well as of a powerful episcopate and an influential canonical chapter. The ancient building underwent total remodeling between the 16th and 19th centuries, with the exception of the bell tower, which still stands most of its height in the 12th-century phase. The paper focuses on the church’s layout before the reconstructions of the Modern Age, the subject of recent reinterpretations. Through an examination of written and cartographic sources and subsisting material data, an attempt is made to recompose the long and complex architectural history of the building, with special attention to the medieval phases, which are often underestimated in the historiography.

La chiesa di Sant'Eusebio a Vercelli tra tarda antichità e Medioevo: osservazioni su vecchi e nuove ipotesi ricostruttive

DESTEFANIS ELEONORA
2024-01-01

Abstract

La chiesa di Sant’Eusebio a Vercelli, polo cimiteriale e martiriale in età paleocristiana e cattedrale dal X secolo, rappresenta un centro ecclesiastico di grande rilievo nel Nord-Ovest italiano. Essa custodiva la memoria di sant’Eusebio, qui sepolto, e fu sede di una delle più antiche diocesi di quell’area, di un potente episcopato e di un altrettanto influente capitolo canonicale. L’antico edificio ha conosciuto un totale rifacimento tra il XVI e il XIX secolo, con l’eccezione del campanile, che si presenta ancora oggi per la maggior parte della sua altezza nella fase del XII secolo. Il contributo si concentra sulla chiesa precedente le ricostruzioni di età moderna, anche oggetto di recenti reinterpretazioni. Attraverso una disamina delle fonti scritte, cartografiche e dei dati materiali sussistenti, si cerca di ricomporre la lunga e complessa storia architettonica dell’edificio, con particolare attenzione alle fasi medievali, spesso sottovalutate nella storiografia. The church of St. Eusebius in Vercelli, a funerary and martyrial pole in the early Christian period and a cathedral since the 10th century, represents a major ecclesiastical center in northwestern Italy. It was linked to the memory of St. Eusebius, who was buried here, and thus it became the see of one of the leading dioceses in that area, as well as of a powerful episcopate and an influential canonical chapter. The ancient building underwent total remodeling between the 16th and 19th centuries, with the exception of the bell tower, which still stands most of its height in the 12th-century phase. The paper focuses on the church’s layout before the reconstructions of the Modern Age, the subject of recent reinterpretations. Through an examination of written and cartographic sources and subsisting material data, an attempt is made to recompose the long and complex architectural history of the building, with special attention to the medieval phases, which are often underestimated in the historiography.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11579/189662
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