Una fra le figure meno note nella cronotassi degli arcivescovi torinesi è forse quella di mons. Colombano Chaiveroti (1754-1831), il cui periodo di guida della diocesi di Torino (1818-1831) si trova schiacciato fra l’età napoleonica con le sue profonde trasformazioni sociali, politiche e culturali da un lato e dal lungo e controverso episcopato di mons. Luigi Fransoni (1832-1862) dall’altro. Chiaveroti nato a Torino nel 1754, dopo la laurea in legge presso l’ateneo torinese (1774) si impiegò presso l’avvocatura generale del Senato Regio, ma dopo breve tempo entrò nella congregazione camaldolese (1776) presso l’Eremo di Rorea, sito nei pressi di Lanzo, dove visse per 41 anni la propria vocazione monastica. All’indomani della Restaurazione, nel 1817, venne nominato vescovo di Ivrea per poi essere traslato, dopo poco più di un anno, presso la sede arcivescovile di Torino. Il contributo mira a mettere in evidenza alcuni aspetti della prima fase della vita di Colombano Chiaveroti, quella degli studi e della vita monastica che precedette il periodo dell’episcopato, e in particolare il ruolo di ‘mediatore’ da lui avuto, fra le comunità alpine delle Valli di Lanzo, negli anni della dominazione francese: un’esperienza di contatto con il mondo rurale piemontese che si rivelò preziosa nel successivo periodo di episcopato a Ivrea e Torino.
Dom Colombano Chiaveroti eremita camaldolese
Fassino G
2017-01-01
Abstract
Una fra le figure meno note nella cronotassi degli arcivescovi torinesi è forse quella di mons. Colombano Chaiveroti (1754-1831), il cui periodo di guida della diocesi di Torino (1818-1831) si trova schiacciato fra l’età napoleonica con le sue profonde trasformazioni sociali, politiche e culturali da un lato e dal lungo e controverso episcopato di mons. Luigi Fransoni (1832-1862) dall’altro. Chiaveroti nato a Torino nel 1754, dopo la laurea in legge presso l’ateneo torinese (1774) si impiegò presso l’avvocatura generale del Senato Regio, ma dopo breve tempo entrò nella congregazione camaldolese (1776) presso l’Eremo di Rorea, sito nei pressi di Lanzo, dove visse per 41 anni la propria vocazione monastica. All’indomani della Restaurazione, nel 1817, venne nominato vescovo di Ivrea per poi essere traslato, dopo poco più di un anno, presso la sede arcivescovile di Torino. Il contributo mira a mettere in evidenza alcuni aspetti della prima fase della vita di Colombano Chiaveroti, quella degli studi e della vita monastica che precedette il periodo dell’episcopato, e in particolare il ruolo di ‘mediatore’ da lui avuto, fra le comunità alpine delle Valli di Lanzo, negli anni della dominazione francese: un’esperienza di contatto con il mondo rurale piemontese che si rivelò preziosa nel successivo periodo di episcopato a Ivrea e Torino.File | Dimensione | Formato | |
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