La traduzione in prosa delle Metamorfosi ovidiane pubblicata a Parigi da Nicolas Renouard nel 1606, corredata di un ricco apparato iconografico, si impone rapidamente come un modello per l'edizione e l'illustrazione di Ovidio nella Francia del Seicento, orientando indirettamente la ricezione delle Metamorfosi nei secoli successivi. Il presente studio, dopo aver situato la traduzione di Renouard nel suo contesto di elaborazione, pubblicazione e diffusione, esamina il ciclo di incisioni realizzato da Léonard Gaultier per la prima edizione, che sarà copiato per decenni da altri incisori. La particolarità di questo ciclo, basato su un modello italiano (le xilografie di Giacomo Franco per le Metamorfosi edite da Bernardo Giunti, Venezia, 1584), è che, invece di illustrare le singole fabulae mitiche come era d'uso nelle Metamorfosi francesi a stampa fra Quattro e Cinquecento, riunisce le principali fabulae contenute in ciascuno dei 15 libri dell'opus ovidiano in altrettante tavole nelle quali i diversi personaggi si affiancano e interagiscono, popolando un unico paesaggio. La tecnica della "narratio continua" adottata in queste illustrazioni permette di ripristinare sul piano iconografico il progetto poetico ovidiano, tradìto dalla traduzione di Renouard: il "perpetuum carmen" metamorfico, che nel testo di Renouard viene segmentato in unità narrative autonome (conformemente all'uso dominante in Francia sin dal secolo XIV) viene così restituito al lettore attraverso le immagini.
Un tournant dans l’édition illustrée des Métamorphoses d’Ovide : la traduction de Nicolas Renouard (1606)
Maurizio Busca
2022-01-01
Abstract
La traduzione in prosa delle Metamorfosi ovidiane pubblicata a Parigi da Nicolas Renouard nel 1606, corredata di un ricco apparato iconografico, si impone rapidamente come un modello per l'edizione e l'illustrazione di Ovidio nella Francia del Seicento, orientando indirettamente la ricezione delle Metamorfosi nei secoli successivi. Il presente studio, dopo aver situato la traduzione di Renouard nel suo contesto di elaborazione, pubblicazione e diffusione, esamina il ciclo di incisioni realizzato da Léonard Gaultier per la prima edizione, che sarà copiato per decenni da altri incisori. La particolarità di questo ciclo, basato su un modello italiano (le xilografie di Giacomo Franco per le Metamorfosi edite da Bernardo Giunti, Venezia, 1584), è che, invece di illustrare le singole fabulae mitiche come era d'uso nelle Metamorfosi francesi a stampa fra Quattro e Cinquecento, riunisce le principali fabulae contenute in ciascuno dei 15 libri dell'opus ovidiano in altrettante tavole nelle quali i diversi personaggi si affiancano e interagiscono, popolando un unico paesaggio. La tecnica della "narratio continua" adottata in queste illustrazioni permette di ripristinare sul piano iconografico il progetto poetico ovidiano, tradìto dalla traduzione di Renouard: il "perpetuum carmen" metamorfico, che nel testo di Renouard viene segmentato in unità narrative autonome (conformemente all'uso dominante in Francia sin dal secolo XIV) viene così restituito al lettore attraverso le immagini.File | Dimensione | Formato | |
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