Ammiratore di Leopardi, Pascoli dedica Il passero solitario una breve myrica, nella quale lo paragona a una monaca di clausura, a cui attribuisce un canto monotono, suscitando poi le critiche di Montale. Nel cielo della poesia pascoliana il passero solitario compie un lungo volo, con le proprie ali, o con quelle di sosia pennuti e canori, in testi fitti di echi leopardiani: dal Poeta solitario all’Asino, dalla Calandra al Solitario. Pascoli continua nel tempo a confrontarsi con il formidabile antecedente, smarcandosi attraverso strategie di variazione ed elusione. Questi componimenti mostrano come egli, nonostante la differenza di poetica e di stile, condivida con il suo auctor un sentimento doloroso o malinconico di fronte alla vita, ma anche l’ostinata fiducia nella virtù consolatrice del canto.
I passeri solitari di Giovanni Pascoli
Gibellini
2022-01-01
Abstract
Ammiratore di Leopardi, Pascoli dedica Il passero solitario una breve myrica, nella quale lo paragona a una monaca di clausura, a cui attribuisce un canto monotono, suscitando poi le critiche di Montale. Nel cielo della poesia pascoliana il passero solitario compie un lungo volo, con le proprie ali, o con quelle di sosia pennuti e canori, in testi fitti di echi leopardiani: dal Poeta solitario all’Asino, dalla Calandra al Solitario. Pascoli continua nel tempo a confrontarsi con il formidabile antecedente, smarcandosi attraverso strategie di variazione ed elusione. Questi componimenti mostrano come egli, nonostante la differenza di poetica e di stile, condivida con il suo auctor un sentimento doloroso o malinconico di fronte alla vita, ma anche l’ostinata fiducia nella virtù consolatrice del canto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.