L’applicazione delle moderne tecnologie elettroniche al sistema dei pagamenti ha prodotto una varietà di strumenti di pagamento con caratteristiche tecniche e di funzionamento alquanto diversificate, ma accomunati dall’utilizzo di un dispositivo elettronico che funge da “serbatoio” di un potere d’acquisto spendibile a condizioni e con modalità predefinite. In realtà, il semplice impiego di un supporto elettronico non è di per sé sufficiente ad individuare gli strumenti rientranti a pieno titolo nella categoria della moneta elettronica, a meno di non accogliere una definizione molto ampia e generica della stessa, peraltro non condivisa dal legislatore e dalle autorità di vigilanza dell’Unione europea che sono intervenuti a più riprese per disciplinare l’innovazione in esame. La preoccupazione di garantire la sicurezza del sistema dei pagamenti e di salvaguardare l’efficacia della politica monetaria ha infatti originato, a livello comunitario, un intenso sforzo di regolamentazione della moneta elettronica e degli istituti che la emettono, culminato nell’emanazione della Direttiva 2000/46/CE “riguardante l’avvio, l’esercizio e la vigilanza prudenziale dell’attività degli istituti di moneta elettronica” . Tale Direttiva, oltre a costituire ancora il principale riferimento legislativo comunitario in materia, offre agli studiosi e agli operatori importanti punti di riferimento per chiarire la natura e le caratteristiche delle diverse forme di moneta elettronica. L’offerta di soluzioni di moneta elettronica si presenta attualmente a “macchia di leopardo”: molte soluzioni tecnologiche e progetti spesso sovrapposti, accomunati da scarsi riscontri dal lato della domanda. Una concausa non trascurabile di questa situazione è rappresentata da ostacoli di natura culturale, connessi con la riluttanza ad abbandonare abitudini consolidate e con i timori relativi all’affidabilità degli strumenti di moneta elettronica. Alla luce di queste considerazioni introduttive, il presente lavoro analizza la moneta elettronica con particolare riguardo ai seguenti aspetti: • caratteristiche tecniche e di funzionamento; • implicazioni di vigilanza prudenziale e di politica monetaria; • esempi di schemi operativi in Italia; • livello di diffusione nei principali Paesi europei a confronto con quello degli Stati Uniti; • prospettive di sviluppo. Lo studio si prefigge infine l’obiettivo di individuare l’impatto dell’evoluzione tecnologica e competitiva sulla funzione e sul ruolo degli operatori tradizionali, con particolare riferimento alle banche.

L'elettronificazione dei pagamenti al dettaglio e lo sviluppo della moneta elettronica - Tesi di Dottorato di Ricerca in Economia Aziendale (ciclo XVII) / Zocchi, Paola. - STAMPA. - (2004). [10.20373/uniupo/openthesis/17015]

L'elettronificazione dei pagamenti al dettaglio e lo sviluppo della moneta elettronica - Tesi di Dottorato di Ricerca in Economia Aziendale (ciclo XVII)

ZOCCHI, PAOLA
2004-01-01

Abstract

L’applicazione delle moderne tecnologie elettroniche al sistema dei pagamenti ha prodotto una varietà di strumenti di pagamento con caratteristiche tecniche e di funzionamento alquanto diversificate, ma accomunati dall’utilizzo di un dispositivo elettronico che funge da “serbatoio” di un potere d’acquisto spendibile a condizioni e con modalità predefinite. In realtà, il semplice impiego di un supporto elettronico non è di per sé sufficiente ad individuare gli strumenti rientranti a pieno titolo nella categoria della moneta elettronica, a meno di non accogliere una definizione molto ampia e generica della stessa, peraltro non condivisa dal legislatore e dalle autorità di vigilanza dell’Unione europea che sono intervenuti a più riprese per disciplinare l’innovazione in esame. La preoccupazione di garantire la sicurezza del sistema dei pagamenti e di salvaguardare l’efficacia della politica monetaria ha infatti originato, a livello comunitario, un intenso sforzo di regolamentazione della moneta elettronica e degli istituti che la emettono, culminato nell’emanazione della Direttiva 2000/46/CE “riguardante l’avvio, l’esercizio e la vigilanza prudenziale dell’attività degli istituti di moneta elettronica” . Tale Direttiva, oltre a costituire ancora il principale riferimento legislativo comunitario in materia, offre agli studiosi e agli operatori importanti punti di riferimento per chiarire la natura e le caratteristiche delle diverse forme di moneta elettronica. L’offerta di soluzioni di moneta elettronica si presenta attualmente a “macchia di leopardo”: molte soluzioni tecnologiche e progetti spesso sovrapposti, accomunati da scarsi riscontri dal lato della domanda. Una concausa non trascurabile di questa situazione è rappresentata da ostacoli di natura culturale, connessi con la riluttanza ad abbandonare abitudini consolidate e con i timori relativi all’affidabilità degli strumenti di moneta elettronica. Alla luce di queste considerazioni introduttive, il presente lavoro analizza la moneta elettronica con particolare riguardo ai seguenti aspetti: • caratteristiche tecniche e di funzionamento; • implicazioni di vigilanza prudenziale e di politica monetaria; • esempi di schemi operativi in Italia; • livello di diffusione nei principali Paesi europei a confronto con quello degli Stati Uniti; • prospettive di sviluppo. Lo studio si prefigge infine l’obiettivo di individuare l’impatto dell’evoluzione tecnologica e competitiva sulla funzione e sul ruolo degli operatori tradizionali, con particolare riferimento alle banche.
2004
XVII
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11579/17015
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