Negli ultimi decenni, le Aree protette sono diventate delle destinazioni turistiche sempre più apprezzate. Se da un lato il turismo può portare benefici alla regione interessata e alle comunità locali, dall’altro può danneggiarne la natura e il territorio. Per ovviare a tale problema, le Aree protette si stanno orientando verso un turismo sostenibile, dove per sostenibilità si intende che tutti i servizi, le operazioni, la gestione, lo sviluppo, la pianificazione e le infrastrutture debbano rispondere a determinati principi economici, ambientali e sociali. Tali criteri sono certificabili con diversi tipi di azioni o marchi e, più efficacemente, attraverso la Carta europea del Turismo sostenibile nelle Aree protette (CETS). Si tratta di una certificazione e di uno strumento metodologico che permette di migliorare la gestione delle Aree protette per lo sviluppo del turismo sostenibile e riflette le volontà comuni di lavorare verso questo scopo dell’autorità di gestione di un’Area protetta, degli stakeholders locali e dei rappresentanti delle imprese turistiche. Il lavoro di ricerca ha preso in esame il Piano d’Azione CETS della Riserva Naturale Monte Rufeno, un piccolo territorio di 2892 ettari, situato nel Comune di Acquapendente (Viterbo), al confine con l’Umbria e la Toscana. L’obiettivo del lavoro di ricerca è stato quello di valutare come specifici progetti di turismo sostenibile abbiano contribuito a conciliare diverse forme di turismo con l’esigenza di salvaguardare le Aree protette. L’elemento di originalità è l’applicazione degli strumenti di valutazione delle politiche pubbliche a tali progetti di turismo sostenibile e ambientale nelle Aree protette.

La valutazione di progetti di turismo sostenibile e ambientale: il caso delle Riserve naturali e dei Parchi

Stefania Benetti
Co-primo
Writing – Original Draft Preparation
;
2016-01-01

Abstract

Negli ultimi decenni, le Aree protette sono diventate delle destinazioni turistiche sempre più apprezzate. Se da un lato il turismo può portare benefici alla regione interessata e alle comunità locali, dall’altro può danneggiarne la natura e il territorio. Per ovviare a tale problema, le Aree protette si stanno orientando verso un turismo sostenibile, dove per sostenibilità si intende che tutti i servizi, le operazioni, la gestione, lo sviluppo, la pianificazione e le infrastrutture debbano rispondere a determinati principi economici, ambientali e sociali. Tali criteri sono certificabili con diversi tipi di azioni o marchi e, più efficacemente, attraverso la Carta europea del Turismo sostenibile nelle Aree protette (CETS). Si tratta di una certificazione e di uno strumento metodologico che permette di migliorare la gestione delle Aree protette per lo sviluppo del turismo sostenibile e riflette le volontà comuni di lavorare verso questo scopo dell’autorità di gestione di un’Area protetta, degli stakeholders locali e dei rappresentanti delle imprese turistiche. Il lavoro di ricerca ha preso in esame il Piano d’Azione CETS della Riserva Naturale Monte Rufeno, un piccolo territorio di 2892 ettari, situato nel Comune di Acquapendente (Viterbo), al confine con l’Umbria e la Toscana. L’obiettivo del lavoro di ricerca è stato quello di valutare come specifici progetti di turismo sostenibile abbiano contribuito a conciliare diverse forme di turismo con l’esigenza di salvaguardare le Aree protette. L’elemento di originalità è l’applicazione degli strumenti di valutazione delle politiche pubbliche a tali progetti di turismo sostenibile e ambientale nelle Aree protette.
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