Questo studio si propone di indagare come il discorso sull'identità normanna si è evoluto tra X e XII secolo in Normandia, Inghilterra e Italia meridionale, attraverso l'uso di fonti letterarie, di tipo storiografico. La prima parte della tesi analizza l'evoluzione dell'identità normanna in quella che ho definito tradizione ufficiale, ovvero quella che si è originata da Dudone da San Quintino e che alla sua versione del passato normanno si è tenuta sostanzialmente fedele. Vi fanno parte: 'Guglielmo di Jumièges, Orderico Vitale, Roberto di Torigni, Wace con il Rou e Benoît de Sainte-Maure. Essa rappresenta la prima e fondamentale etnogenesi del popolo normanno e fu fondata sul principio dell'integrazione al mondo franco e cristiano in stretta connessione con la volontà politica dei duchi. Per portare avanti l'analisi sono stati individuati alcuni temi fondamentali sui quali si è costruito il discorso identitario per poi studiarli trasversalmente agli autori della tradizione ufficiale. In effetti, nonostante una sostanziale fedeltà al progetto elaborato da Dudone, è possibile rintracciare nel corso del tempo dei cambiamenti nella ricostruzione del passato normanno in questi autori. Le variazioni sono preziosi indicatori di un cambiamento nel contesto politico e nella percezione identitaria, che permettono di ricostruire un percorso di evoluzione dell'identità normanna tra X e XII secolo. La seconda parte della tesi, invece, è dedicata alle identità alternative a quella proposta dalla tradizione ufficiale, emerse in Inghilterra e in Italia meridionale. Guglielmo di Malmesbury offre una versione del passato normanno al di là dell'ideologia e più aderente alla realtà. In Inghilterra poi vi fu il tentativo di una nuova fondazione della memoria normanna tramite la proposta di un'ascendenza ideale dei re anglo-normanni ai re bretoni, e in particolare Artù, con Goffredo di Monmouth e il Brut di Wace; tuttavia in seguito si tornò a porre in primo piano l'ascendenza normanna di Enrico II, con il Rou e la Chronique di Benoît. Infine l'Italia meridionale con Amato di Montecassino, Guglielmo il Pugliese e Goffredo Malaterra è lo scenario di un'ultima identità alternativa: per ragioni politiche e sociali legate alla vicenda dei Normanni nel Mezzogiorno, i problemi che avevano attanagliato la memoria e l'identità normanna nel ducato non si presentarono, dando luogo a una nuova fondazione libera dal passato.

L’identità normanna: nelle cronache della Normandia e dei paesi dell’espansione normanna tra X e XII secolo / Camellini, Marta. - ELETTRONICO. - (2022). [10.20373/uniupo/openthesis/144701]

L’identità normanna: nelle cronache della Normandia e dei paesi dell’espansione normanna tra X e XII secolo

Camellini, Marta
2022-01-01

Abstract

Questo studio si propone di indagare come il discorso sull'identità normanna si è evoluto tra X e XII secolo in Normandia, Inghilterra e Italia meridionale, attraverso l'uso di fonti letterarie, di tipo storiografico. La prima parte della tesi analizza l'evoluzione dell'identità normanna in quella che ho definito tradizione ufficiale, ovvero quella che si è originata da Dudone da San Quintino e che alla sua versione del passato normanno si è tenuta sostanzialmente fedele. Vi fanno parte: 'Guglielmo di Jumièges, Orderico Vitale, Roberto di Torigni, Wace con il Rou e Benoît de Sainte-Maure. Essa rappresenta la prima e fondamentale etnogenesi del popolo normanno e fu fondata sul principio dell'integrazione al mondo franco e cristiano in stretta connessione con la volontà politica dei duchi. Per portare avanti l'analisi sono stati individuati alcuni temi fondamentali sui quali si è costruito il discorso identitario per poi studiarli trasversalmente agli autori della tradizione ufficiale. In effetti, nonostante una sostanziale fedeltà al progetto elaborato da Dudone, è possibile rintracciare nel corso del tempo dei cambiamenti nella ricostruzione del passato normanno in questi autori. Le variazioni sono preziosi indicatori di un cambiamento nel contesto politico e nella percezione identitaria, che permettono di ricostruire un percorso di evoluzione dell'identità normanna tra X e XII secolo. La seconda parte della tesi, invece, è dedicata alle identità alternative a quella proposta dalla tradizione ufficiale, emerse in Inghilterra e in Italia meridionale. Guglielmo di Malmesbury offre una versione del passato normanno al di là dell'ideologia e più aderente alla realtà. In Inghilterra poi vi fu il tentativo di una nuova fondazione della memoria normanna tramite la proposta di un'ascendenza ideale dei re anglo-normanni ai re bretoni, e in particolare Artù, con Goffredo di Monmouth e il Brut di Wace; tuttavia in seguito si tornò a porre in primo piano l'ascendenza normanna di Enrico II, con il Rou e la Chronique di Benoît. Infine l'Italia meridionale con Amato di Montecassino, Guglielmo il Pugliese e Goffredo Malaterra è lo scenario di un'ultima identità alternativa: per ragioni politiche e sociali legate alla vicenda dei Normanni nel Mezzogiorno, i problemi che avevano attanagliato la memoria e l'identità normanna nel ducato non si presentarono, dando luogo a una nuova fondazione libera dal passato.
2022
34
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