Dal 2017 il Parlamento europeo e la Commissione hanno iniziato ad intrecciare una serie di atti volti a sollecitare l’adozione di un provvedimento normativo che disciplini in modo uniforme i criteri di attribuzione della responsabilità per i danni cagionati dalla Intelligenza artificiale. L’intento espresso dalle istituzioni europee è quello di incentivare il mercato dell’I.A., attraendo investimenti pubblici e privati nel settore, senza trascurare l’esigenza di tutela specifica delle start up e delle PMI. Allo scopo di infondere fiducia negli attori del mercato si declama la necessità di garantire la certezza giuridica attraverso l’adozione di una legislazione uniforme. E’ così che il tema della responsabilità per i danni provocati dall’I.A. diventa centrale dal punto di vista delle scelte politiche (che le istituzioni europee travestono con i panni dei tecnicismi giuridici). La materia evidentemente richiama la disciplina della responsabilità per i danni cagionati dai prodotti difettosi, già prevista dalla direttiva n. 374/85/CEE, di cui si attende la revisione entro la fine di quest’anno. Allo stato attuale la Commissione non ha ancora preso posizione sulla dibattuta opportunità di affiancare alla disciplina generale sulla responsabilità per i danni da prodotto difettoso, una disciplina ad hoc per i danni cagionati dalla I.A.. Con la risoluzione del 20 ottobre 2020 il Parlamento europeo si spinge fino ai limiti estremi delle proprie competenze redigendo una bozza di regolamento sulla responsabilità civile per i danni da I.A., la cui adozione viene raccomandata alla Commissione. Il presente studio espone alcuni spunti critici suscitati dalla disciplina ad hoc prospettata dal Parlamento europeo e analizza la possibile istituzione di un meccanismo generale di attribuzione della responsabilità per i danni da prodotto difettoso. L’opinione argomentata dall’Autrice è che un regime generale di responsabilità dotato di effettività (e quindi di efficacia dissuasiva) non solo regola le attività degli attori del mercato, ma può altresì alleggerire gli obblighi di compliance che la regolazione ex ante pone a discapito soprattutto delle imprese medie o piccole e delle start up che intendono entrare nel mercato dell’innovazione tecnologica. Since 2017, the European Parliament and the Commission have begun to weave various policy documents aimed at urging the adoption of a legislative provision to uniformly regulate the liability regime for damages caused by Artificial Intelligence. The aim expressed by European institutions is to boost the AI market, attracting public and private investment in the sector, without neglecting the need for specific protection of start-ups and SMEs. In order to instill trust in market players, the need to ensure legal certainty through the adoption of uniform legislation is declaimed. It is thus that the issue of liability for damage caused by the A.I. becomes crucial from the point of view of political choices (which the European institutions disguise as legal technicalities). The matter evidently recalls the liability regime for damage caused by defective products, already provided for in Directive No. 374/85/EEC, whose revision is expected by the end of this year. At present, the Commission has not yet taken a position on the debated question of whether the general product liability directive should be complemented by an ad hoc legal provision for damages caused by I.A. With resolution 20th October 2020, the European Parliament goes to the extreme limits of its powers by drafting a regulation on civil liability for A.I. damage, the adoption of which is recommended to the Commission. This study sets out some of the critical points raised by the ad hoc regulation envisaged by the European Parliament and analyzes the possible adoption of a general liability regime for defective products. The opinion advocated by the author is that a liability regime endowed with effectiveness (and thus deterrent efficacy) not only regulates the activities of market players, but can also alleviate the compliance obligations that ex ante regulation establish to the detriment especially of medium or small companies and start-ups wishing to enter the technological innovation market.
The projects of European regulation on liability for damage caused by artificial intelligence. Striking a balance between the interests of consumers, multinationals and SMEs
Eleonora Rajneri
2022-01-01
Abstract
Dal 2017 il Parlamento europeo e la Commissione hanno iniziato ad intrecciare una serie di atti volti a sollecitare l’adozione di un provvedimento normativo che disciplini in modo uniforme i criteri di attribuzione della responsabilità per i danni cagionati dalla Intelligenza artificiale. L’intento espresso dalle istituzioni europee è quello di incentivare il mercato dell’I.A., attraendo investimenti pubblici e privati nel settore, senza trascurare l’esigenza di tutela specifica delle start up e delle PMI. Allo scopo di infondere fiducia negli attori del mercato si declama la necessità di garantire la certezza giuridica attraverso l’adozione di una legislazione uniforme. E’ così che il tema della responsabilità per i danni provocati dall’I.A. diventa centrale dal punto di vista delle scelte politiche (che le istituzioni europee travestono con i panni dei tecnicismi giuridici). La materia evidentemente richiama la disciplina della responsabilità per i danni cagionati dai prodotti difettosi, già prevista dalla direttiva n. 374/85/CEE, di cui si attende la revisione entro la fine di quest’anno. Allo stato attuale la Commissione non ha ancora preso posizione sulla dibattuta opportunità di affiancare alla disciplina generale sulla responsabilità per i danni da prodotto difettoso, una disciplina ad hoc per i danni cagionati dalla I.A.. Con la risoluzione del 20 ottobre 2020 il Parlamento europeo si spinge fino ai limiti estremi delle proprie competenze redigendo una bozza di regolamento sulla responsabilità civile per i danni da I.A., la cui adozione viene raccomandata alla Commissione. Il presente studio espone alcuni spunti critici suscitati dalla disciplina ad hoc prospettata dal Parlamento europeo e analizza la possibile istituzione di un meccanismo generale di attribuzione della responsabilità per i danni da prodotto difettoso. L’opinione argomentata dall’Autrice è che un regime generale di responsabilità dotato di effettività (e quindi di efficacia dissuasiva) non solo regola le attività degli attori del mercato, ma può altresì alleggerire gli obblighi di compliance che la regolazione ex ante pone a discapito soprattutto delle imprese medie o piccole e delle start up che intendono entrare nel mercato dell’innovazione tecnologica. Since 2017, the European Parliament and the Commission have begun to weave various policy documents aimed at urging the adoption of a legislative provision to uniformly regulate the liability regime for damages caused by Artificial Intelligence. The aim expressed by European institutions is to boost the AI market, attracting public and private investment in the sector, without neglecting the need for specific protection of start-ups and SMEs. In order to instill trust in market players, the need to ensure legal certainty through the adoption of uniform legislation is declaimed. It is thus that the issue of liability for damage caused by the A.I. becomes crucial from the point of view of political choices (which the European institutions disguise as legal technicalities). The matter evidently recalls the liability regime for damage caused by defective products, already provided for in Directive No. 374/85/EEC, whose revision is expected by the end of this year. At present, the Commission has not yet taken a position on the debated question of whether the general product liability directive should be complemented by an ad hoc legal provision for damages caused by I.A. With resolution 20th October 2020, the European Parliament goes to the extreme limits of its powers by drafting a regulation on civil liability for A.I. damage, the adoption of which is recommended to the Commission. This study sets out some of the critical points raised by the ad hoc regulation envisaged by the European Parliament and analyzes the possible adoption of a general liability regime for defective products. The opinion advocated by the author is that a liability regime endowed with effectiveness (and thus deterrent efficacy) not only regulates the activities of market players, but can also alleviate the compliance obligations that ex ante regulation establish to the detriment especially of medium or small companies and start-ups wishing to enter the technological innovation market.File | Dimensione | Formato | |
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