L’autrice segnala due sonetti sul passero solitario finora sfuggiti agli studiosi del topos e ignorati dai commentatori di Leopardi: il primo, che compare nelle Rime di Giovan Battista Marino, pone il passero solitario nel coro angelico formato dagli uccelli di un giardino, celebrandone il bel canto e l’alto volo; il secondo, che figura nella Selva poetica di Giuseppe D’Alessandro, mostra alcune notevoli affinità con il canto leopardiano, a partire dal rapporto di somiglianza-dissimiglianza tra l’uccello e il poeta.

Marino, D'Alessandro e due nuovi passeri solitari

Gibellini
2022-01-01

Abstract

L’autrice segnala due sonetti sul passero solitario finora sfuggiti agli studiosi del topos e ignorati dai commentatori di Leopardi: il primo, che compare nelle Rime di Giovan Battista Marino, pone il passero solitario nel coro angelico formato dagli uccelli di un giardino, celebrandone il bel canto e l’alto volo; il secondo, che figura nella Selva poetica di Giuseppe D’Alessandro, mostra alcune notevoli affinità con il canto leopardiano, a partire dal rapporto di somiglianza-dissimiglianza tra l’uccello e il poeta.
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