La regione alpina è, indubbiamente, teatro di grandi cambiamenti e trasformazioni che, lungo i millenni, ne hanno plasmato, sotto i profili geomorfologico e climatico, gli ecosistemi mutevoli e i paesaggi variegati che la compongono. Alle sollecitazioni di natura ambientale, si sono sovrapposte forti conseguenze degli insediamenti antropici che si sono susseguiti generando intensi processi di territorializzazione e di deposito patrimoniale. Fragilità e resilienza che si intrecciano lungo percorsi di sviluppo sempre meno lineari e più correlati alla ri-affermazione di identità e forze locali (Salsa, 2019, Restelli, 2021). Parlare di identità alpina significa, infatti, raccontare di una storia che si è fatta geografia, dapprima fisica e poi culturale; significa cogliere l’essenza di tali processi per interpretare le dinamiche di territori montani rurali, urbani, turistici, protetti; significa conoscere e studiare gli spazi di vita in cui le risorse culturali si sono sedimentate e le comunità riconosciute. L’arco alpino si presenta dunque, ad oggi, come un contesto in cui il dialogo tra natura e cultura esprime i caratteri di adattamento, conquista, ricerca, innovazione. Interrogarsi su queste due facce porta a riflettere sia sui meccanismi che reggono la dimensione fisica del paesaggio, sia su quelli che sono alla base della dimensione umana nonché sulle loro interrelazioni. È attraverso questo dialogo fecondo che possiamo leggere il paesaggio, passando attraverso la sua capacità di contenere, animare e promuovere iniziative e progetti che rendono le Alpi un laboratorio permanente di sviluppo.

PROCESSI E PROGETTI DI SVILUPPO NELLA REGIONE ALPINA. APPUNTI DI PARTECIPAZIONE DALLE ALPI PIEMONTESI

cerutti stefania
;
menzardi paola
2022-01-01

Abstract

La regione alpina è, indubbiamente, teatro di grandi cambiamenti e trasformazioni che, lungo i millenni, ne hanno plasmato, sotto i profili geomorfologico e climatico, gli ecosistemi mutevoli e i paesaggi variegati che la compongono. Alle sollecitazioni di natura ambientale, si sono sovrapposte forti conseguenze degli insediamenti antropici che si sono susseguiti generando intensi processi di territorializzazione e di deposito patrimoniale. Fragilità e resilienza che si intrecciano lungo percorsi di sviluppo sempre meno lineari e più correlati alla ri-affermazione di identità e forze locali (Salsa, 2019, Restelli, 2021). Parlare di identità alpina significa, infatti, raccontare di una storia che si è fatta geografia, dapprima fisica e poi culturale; significa cogliere l’essenza di tali processi per interpretare le dinamiche di territori montani rurali, urbani, turistici, protetti; significa conoscere e studiare gli spazi di vita in cui le risorse culturali si sono sedimentate e le comunità riconosciute. L’arco alpino si presenta dunque, ad oggi, come un contesto in cui il dialogo tra natura e cultura esprime i caratteri di adattamento, conquista, ricerca, innovazione. Interrogarsi su queste due facce porta a riflettere sia sui meccanismi che reggono la dimensione fisica del paesaggio, sia su quelli che sono alla base della dimensione umana nonché sulle loro interrelazioni. È attraverso questo dialogo fecondo che possiamo leggere il paesaggio, passando attraverso la sua capacità di contenere, animare e promuovere iniziative e progetti che rendono le Alpi un laboratorio permanente di sviluppo.
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