Nel 1444 a Napoli Lorenzo Valla dovette affrontare un processo inquisitoriale la cui causa scatenante fu la polemica che vide coinvolti l’umanista e fra Antonio da Bitonto a proposito dell’autenticità del Simbolo apostolico. Infatti, mentre quest’ultimo sosteneva che il Credo era stato composto articulatim dagli Apostoli, il Valla affermava che il primo Simbolo era stato formulato durante il Concilio di Nicea. A sostegno della tesi di fra Antonio, Lorenzo vescovo di Pozzuoli presentò al patrono del Valla Arnaut Roger de Pallars un passo del Decretum di Graziano in cui si diceva che il Simbolo niceno era stato il secondo ad essere stato composto dopo quello apostolico (Sancti Patres in concilio Niceno de omni orbe terrarum convenientes iuxta fidem evangelicam et apostolicam secundum post Apostolos symbolum condiderunt). Il Valla, dopo aver scoperto che Graziano aveva tratto questa citazione dalle Etymologiae di Isidoro, affermò che invece di secundum bisognava leggere secundo (Sancti Patres in concilio Niceno ... secundo post Apostolos symbolum condiderunt), e trovò la conferma della sua congettura in un codex antiquissimus di Isidoro (cfr. Antidotum in Pogium, IV, p. 359 Petrus). In questo articolo, dopo aver tentato di ricostruire la personalità del possessore del codice (il vir eruditus Antonello Caivano), si dimostra non solo come questa congettura sia infondata, ma anche come molto probabilmente il Valla abbia addotto la presenza di questo codice per avvalorare le proprie tesi e scampare da accuse di eresia.
Valla, il Simbolo apostolico e il codice di Isidoro: Nota a Antidotum in Pogium, IV, p. 359 Petrus
Gianmario Cattaneo
2014-01-01
Abstract
Nel 1444 a Napoli Lorenzo Valla dovette affrontare un processo inquisitoriale la cui causa scatenante fu la polemica che vide coinvolti l’umanista e fra Antonio da Bitonto a proposito dell’autenticità del Simbolo apostolico. Infatti, mentre quest’ultimo sosteneva che il Credo era stato composto articulatim dagli Apostoli, il Valla affermava che il primo Simbolo era stato formulato durante il Concilio di Nicea. A sostegno della tesi di fra Antonio, Lorenzo vescovo di Pozzuoli presentò al patrono del Valla Arnaut Roger de Pallars un passo del Decretum di Graziano in cui si diceva che il Simbolo niceno era stato il secondo ad essere stato composto dopo quello apostolico (Sancti Patres in concilio Niceno de omni orbe terrarum convenientes iuxta fidem evangelicam et apostolicam secundum post Apostolos symbolum condiderunt). Il Valla, dopo aver scoperto che Graziano aveva tratto questa citazione dalle Etymologiae di Isidoro, affermò che invece di secundum bisognava leggere secundo (Sancti Patres in concilio Niceno ... secundo post Apostolos symbolum condiderunt), e trovò la conferma della sua congettura in un codex antiquissimus di Isidoro (cfr. Antidotum in Pogium, IV, p. 359 Petrus). In questo articolo, dopo aver tentato di ricostruire la personalità del possessore del codice (il vir eruditus Antonello Caivano), si dimostra non solo come questa congettura sia infondata, ma anche come molto probabilmente il Valla abbia addotto la presenza di questo codice per avvalorare le proprie tesi e scampare da accuse di eresia.File | Dimensione | Formato | |
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